Appaltatore, significato e competenze

Appaltatore significato

L'appalto è un tipo di contratto attraverso il quale una parte, detta appaltatore, prende in carico il compimento del lavoro di una determinata opera o di un determinato servizio in cambio di un corrispettivo in denaro, assumendosi la responsabilità di fornire l'opera esattamente come richiesto dall'altra parte, denominata committente. Questa figura è dunque rappresentata da un imprenditore che ha il compito di organizzare il necessario per portare a termine l'impegno assunto, impiegando personalmente i mezzi idonei alla riuscita dell'opera e gestendo l'impresa a proprio rischio. Il committente è colui a favore del quale viene realizzata l'opera oggetto del contratto. L'obbligo principale del committente è quello di pagare il corrispettivo pattuito, nei termini e nelle forme concordate e specificate nel contratto di appalto per ottenere una struttura realizzata a regola d'arte.

Responsabilità dell'appaltatore

La Cassazione ha stabilito che l'appaltatore deve eseguire il lavoro a regola d'arte, consegnando al committente un'opera esente da vizi e corrispondente alle esigenze di quest'ultimo, risultando personalmente responsabile in relazione a eventuali difformità e difetti dell'opera stessa. Nel caso in cui, per una ragione dipendente dalla colpa o dall'imperizia di questa figura, non si raggiunga il risultato prefissato nel contratto di appalto, la responsabilità ricade, appunto, sull'imprenditore. Qualora dovessero riscontrarsi vizi o difetti dell'opera, l'imprenditore è tenuto a dimostrare l'assenza delle proprie responsabilità per non incorrere nelle sanzioni previste dal contratto di appalto e dalla legge. Ciò è ammissibile in determinati casi: che i vizi o i difetti siano presenti per caso fortuito; che i vizi o i difetti presenti nell'opera siano dovuti a causa di un errato progetto del committente e che egli gli abbia fatto notare tempestivamente l'impossibilità di svolgere correttamente il lavoro.

Garanzia per vizi e difformità

Il committente può usufruire di una specifica garanzia per tutelarsi da vizi e difformità dell'opera. Nel caso in cui siano riscontrabili vizi o difformità, il committente si trova davanti a due possibilità: chiedere all'appaltatore l'eliminazione dei vizi, con spese a carico di quest'ultimo o chiedere una riduzione del prezzo pattuito. Inoltre, il committente detiene il diritto di chiedere il risarcimento del danno, nel caso in cui sia provata la colpa e non solo l'imperizia da parte dell realizzatore dell'opera. Qualora il committente accettasse l'opera senza riscontrare immediatamente i vizi e le difformità eventualmente presenti, il suo diritto si limita al risarcimento relativo ai vizi occulti presenti dell'opera, ossia quelli tenuti nascosti con dolo. Per espletare l'azione contro l'imprenditore, il committente ha due anni di tempo dal momento della consegna dell'opera o dal momento della scoperta dei vizi occulti.

Come redigere il contratto di appalto

Il contratto di appalto non richiede la forma scritta, a meno che uno dei due soggetti non sia un ente appartenente alla Pubblica Amministrazione. Per praticità, in caso di appalto, viene generalmente scelta la forma scritta, onde tutelare entrambe le parti e per specificare con esattezza i vari obblighi assunti dai soggetti. Il contralto di appalto deve contenere: il nome dell'appaltatore e quello del committente; deve specificare gli obblighi che le parti assumono, come il prezzo stabilito per l'opera, i termini di consegna e le eventuali penali imputabili a ritardi nella consegna dell'opera o nel pagamento; deve specificare, oltre al prezzo, le modalità per effettuare il pagamento. Stabiliti tutti gli elementi da includere, le parti devono apporre la firma su tutte le facciate del contratto di appalto, il quale risulta da quel momento valido e vincolante per entrambi i soggetti.

Naviga per:

Potrebbe interessarti anche