Scopri tutto sulle agevolazioni prima casa

Agevolazioni prima casa 2013

Nel tentativo di agevolare le famiglie, il governo attraverso il decreto legge 104 del 2013 apporta importanti novità nel settore delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa. Le normative prevedono che nel caso di acquisto di prima casa da costruttore, l'aliquota IVA sia fissata al 4%, se l'acquisto interviene entro 4 anni dal termine dei lavori. Se il tempo trascorso è maggiore, non si applica l'iva, ma solamente l'imposta di registro al 2% sul valore catastale. Devono inoltre essere versati 200 euro per l'imposta ipotecaria e 200 euro per l'imposta catastale. Regole diverse per l'acquisto tra privati, infatti, l'imposta ipotecaria e l'imposta catastale sono di 50 euro ciascuna, a tale somma deve essere aggiunta un'imposta di registro al 2%, è eliminata l'applicazione dell'aliquota IVA.

Quali agevolazioni in caso di successione prima casa?

Le agevolazioni prima casa previste dalle normative del DL 104 del 2013 sono applicate anche nel caso in cui si faccia luogo a successione o donazione. Per poter usufruire di tale regime di favore, è necessario che l'immobile sia destinato a prima casa e quindi che non si tratti di locali commerciali, uffici o abitazione classificata al catasto come di lusso. In caso di donazione, per poter usufruire del beneficio è necessario che siano trascorsi almeno 5 anni dal momento dell'acquisto da parte del donante, altrimenti non si applicano le agevolazioni fiscali. Per poter usufruire delle agevolazioni prima casa in caso di successione, è necessario che gli eredi al momento dell'apertura della successione dichiarino di acquisire l'immobile come prima casa e che quindi non risultino altre intestazioni di immobili o diritto di uso, usufrutto, abitazione.

Disciplina agevolazioni per acquisto prima casa 2012

Le agevolazioni per l'acquisto della prima casa nel 2012, cioè prima dell'entrata in vigore dell'attuale normativa, prevedevano un regime impositivo diverso. Vediamo nel dettaglio. La disciplina delle agevolazioni per il 2012 prevedeva l'applicazione dell'imposta ipotecaria e dell'imposta catastale di 168 euro e l'imposta di registro al 3% (prima 7%). La base imponibile per l'imposta di registro poteva essere calcolata sul valore catastale o sul prezzo di acquisto, purché quest'ultimo fosse reale e non fittizio. Anche nel regime antecedente, la parte acquirente nell'atto doveva indicare di voler usufruire delle agevolazioni per l'acquisto di prima casa ed entro 18 mesi doveva esservi il trasferimento nell'immobile. Il regime previsto nel 2012 prevedeva anche il versamento di 230 euro di imposta di bollo, azzerata dalla nuova normativa.

Precisazioni dell'Agenzia delle Entrate su agevolazioni casa

Sulla normativa prevista dal DL 104 del 2013 ulteriori precisazioni sono arrivate dall'Agenzia delle Entrate che, in data 21 febbraio 2014, ha emesso la circolare n°2/E. In particolare essa prevede che non possano usufruire delle agevolazioni fiscali le abitazioni di tipo signorile (A/1), le ville (A/8), i castelli o palazzi (A/9), l'esenzione vale anche nel caso in cui le stesse siano utilizzate come prima casa. In base alla circolare dell'Agenzia delle Entrate, possono usufruire del beneficio anche gli edifici in costruzione nel caso in cui ricadano nelle categorie ammesse. Possibile, inoltre, usufruire dei benefici se si acquista un immobile contiguo ad altro già risultante come prima casa, purché possano costituire un'unica unità, si può fare l'esempio del garage o la cantina acquistati successivamente e che diventano quindi pertinenza della prima casa.

Agevolazioni acquisto prima casa

L'acquisto prima casa consente di ottenere i benefici previsti all'interno del cosiddetto Bonus Prima Casa a patto che si soddisfino i requisiti previsti per legge. Innanzitutto è necessario che l'immobile non sia di lusso e costituisca l'abitazione principale; in secondo luogo deve essere classificato al catasto come appartenente alla categoria A/2, 3, 4, 5, 6, 7 oppure 11. Inoltre deve essere situato nel territorio del Comune dove l'acquirente lavora o ha la propria residenza. Questo requisito non viene richiesto ai membri delle forze dell'ordine e forze armate. Inoltre si può fare il cambio di residenza entro 18 mesi dalla firma dell'atto di vendita, inserendo una dichiarazione in tal senso all'interno del rogito. Le agevolazioni acquisto prima casa consentono di ottenere sgravi fiscali di notevole entità nel calcolo delle imposte di registro, delle imposte catastali e ipotecarie, oltre a permettere di fruire di spese notarili inferiori. Inoltre, se la vendita viene sottoposta al pagamento dell'Iva, si applica un'aliquota agevolata e le imposte di registro, catastali e ipotecarie sono fisse. Inoltre ci sono agevolazioni IRPEF e per il mutuo.

Mutuo prima casa agevolazioni

Le agevolazioni prima casa non riguardano solo la possibilità di fruire di tasse inferiori rispetto alla norma, ma anche di accedere a benefici aggiuntivi. Ad esempio la Legge di Stabilità ha prorogato per l'intero 2017 il Fondo di Garanzia. Si tratta di una soluzione per il mutuo prima casa con agevolazioni inserito insieme ai vari bonus fiscali IRPEF: in ogni caso lo scopo è favorire il mercato immobiliare. Il Fondo di Garanzia permette di accedere a un mutuo anche se non si possono fornire le garanzie richieste da banche e istituti di credito. I maggiori beneficiari della norma sono le famiglie in difficoltà economica e le giovani coppie che possono ricevere fino a 250.000 per coprire il 50% della quota capitale. Le spese comprendono sia il prezzo di vendita della casa che gli eventuali costi per lavori per migliorare la classe energetica oppure per ristrutturare gli spazi. L'immobile non deve essere di lusso, però non sono posti vincoli alla metratura oppure al reddito o all'età del beneficiario. Per accedere al beneficio si deve presentare domanda presso una banca aderente all’iniziativa e seguire l'iter richiesto. L'elenco degli istituti si trova online sul sito Consap.

Agevolazioni prima casa giovani

Le agevolazioni prima casa per i giovani sono molto diverse l'una dall'altra e riguardano vari aspetti della compravendita. Innanzitutto le giovani coppie possono accedere al Fondo di Garanzia per la prima casa così da richiedere un mutuo anche se non riescono a fornire alle banche garanzie sufficienti. Infatti viene garantita una garanzia statale a coprire il 50% della quota capitale, arrivando fino a un importo massimo di 250.000 euro. Almeno uno dei membri della coppia deve avere meno di 35 anni e i richiedenti ottengono un mutuo con tasso calmierato. Infatti il tasso effettivo globale non supera il TEGM (tasso effettivo globale medio). Inoltre possono fruire del Fondo di garanzia anche i conduttori di alloggi IACP. In alternativa i giovani possono acquistare la prima casa con formule di leasing immobiliare, pagando rate periodiche e un importo finale superiore. Si tratta di soluzioni per under35 con reddito inferiore a 55.000 grazie alla quale avere una detrazione IRPEF al 19% su opzione di riscatto e canoni annuali. Infine acquistando una prima casa a efficienza energetica (classe A o B) si ottiene una detrazione Iva al 50% a fini IRPEF.

Iva agevolata prima casa

Tra gli incentivi previsti per favorire il rilancio del mercato immobiliare si ricorda l'Iva agevolata per la prima casa: si tratta di un beneficio previsto per le vendite fatte da un'impresa che sono soggette al pagamento dell'imposta. In questo modo si versa un'aliquota del 4% invece di quella al 22%. Queste agevolazioni prima casa sono pensate in modo specifico per i contribuenti che effettuano l'acquisto direttamente dall’impresa costruttrice. Bisogna considerare che spesso questo tipo di vendite non viene assoggettata all'Iva, tuttavia esistono alcuni casi che prevedono l'applicazione dell'imposta. Ad esempio l'imposta Iva è dovuta quando la casa viene venduta entro 5 anni dalla costruzione oppure dal termine dei lavori di ristrutturazione edilizia. Inoltre alcune imprese optano in modo volontario per questa soluzione, indicandola in maniera precisa all'interno dell'atto di vendita oppure del contratto preliminare. Il pagamento dell'Iva agevolata consente di poter fruire al tempo stesso anche di altre rilevanti agevolazioni prima casa, come le imposte ipotecarie, di registro e catastali fisse. Ognuno dei tributi ammonta a un importo di 200 euro.

Iva agevolata ristrutturazione prima casa

L'Iva agevolata interessa la ristrutturazione prima casa, non solo l'acquisto dell'immobile. L'aliquota applicata è sempre il 4%, proprio come per l'acquisto della prima casa direttamente dalla ditta costruttrice. Queste agevolazioni prima casa riguardano solo i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria messi in atto per eliminare oppure per creare opere con il fine specifico di superare le barriere architettoniche. Inoltre devono essere realizzati all'interno di contratti di opera di servizi oppure di appalto. L'aliquota Iva agevolata riguarda anche materiali, beni, materie prime, prodotti semilavorati e finiti usati per portare a termine gli interventi. Questi requisiti sono indicati in modo specifico all'interno della tabella A allegata al DPR 633/1972. Inoltre bisogna sempre tenere a mente che viene prevista una seconda aliquota Iva agevolata del 10%. Questa soluzione viene prevista per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria della prima casa, tuttavia per calcolare la spettanza delle agevolazioni fiscali si devono valutare vari fattori. Ad esempio è bene considerare la tipologia di servizi e il reddito del proprietario.

Perdita agevolazioni prima casa

Proprio per il fatto che sono previsti alcuni determinati requisiti da rispettare per poter accedere ai vari benefici, bisogna tenere a mente che esiste sempre la possibilità di perdita delle agevolazioni prima casa. In genere ciò avviene quando si disattendono i fattori che danno la facoltà di fruire del Bonus Prima Casa. Ad esempio bisogna tenere a mente che le agevolazioni prima casa si ottengono quando l'immobile sorge nel Comune dove l'acquirente lavora oppure ha posto la propria residenza. Se non è così, è necessario inserire all'interno dell'atto di rogito una dichiarazione di notorietà nella quale si attesta l'intenzione di fare il cambio di residenza. L'acquirente ha a disposizione 18 mesi di tempo (a partire dalla firma del contratto di vendita) per fare il trasferimento presso l'Ufficio Anagrafe del Comune competente per territorio. Se si disattende il requisito, si decade dalle agevolazioni prima casa di cui si è fruito in precedenza. La revoca dei benefici fiscali può avvenire anche quando l'acquirente non ha inserito nell'atto di vendita, stilato presso il notaio, di voler adibire l'immobile a prima casa. Si tratta di una vera e propria dichiarazione d'intenti.

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