Scope elettriche

Polvere, sporco,…: nemici insidiosi continuamente in agguato. Per quanti sforzi si possano fare per tenere pulita e in ordine la casa, c’è sempre una piccola o grande “emergenza” quotidiana da risolvere. Un panino che sbriciola sul tappeto, i popcorn che si rovesciano sul divano mentre guardiamo un film, i “resti” della cena caduti sul pavimento… Chi ha voglia di prendere, montare, attaccare alla presa l’aspirapolvere relegato in qualche armadio o in un remoto angolo del ripostiglio? Una scopa elettrica pronta all’uso è la risposta ideale. Come Swing H1 excellence ecoline - SACP3 di Miele, dalle linee snelle e intelligenti, per una aspirazione efficace e un’igiene profonda. Dimentichiamo la tradizionale versione in saggina a setole dure e gli sgradevoli mucchietti da recuperare con la paletta. Comoda, pratica, veloce: in poche parole una valida alternativa per la cura degli ambienti domestici. Una volta provata, la scelta è definitiva e non se ne potrà più fare a meno: diventerà un indispensabile accessorio di utilizzo giornaliero per eliminare ogni traccia di sporco da tutte le superfici. Certo, questo elettrodomestico non sostituisce in toto l’aspirapolvere a traino, più completo e adatto a eliminare la polvere anche da mobili, cuscini, coperte e dagli angoli più nascosti della stanza, ma rappresenta una valida alleata. Ne esistono di diverse tipologie: cordless, con filo, cicloniche, con aspirabriciole incorporato, con o senza sacchetto, per adattarsi al meglio alle esigenze di ciascuno.

Scope elettriche: dove metterle

Sempre a portata di mano. Così deve essere posizionata per poterla sfruttare appieno e in ogni occasione. Altrimenti finirà come tutti quei piccoli e grandi aggeggi inutilizzati perché… irraggiungibili! A volte è opportuno pensare allo spazio adibito ad accoglierla ancor prima del suo acquisto. I luoghi consigliati sono certo sgabuzzino, disimpegno o armadio ripostiglio. L’importante è tenere in conto che, soprattutto se provvista di batteria, è necessaria una presa di corrente per poterla caricare quando “a riposo”. Mentre, se si tratta di versione con filo, occorrerà organizzare al meglio anche il cavo. È possibile riporla in verticale se si tratta della varietà self standing. È il caso di Powerstick VS6000 prodotta da Samsung che può essere lasciata tranquillamente ovunque si desideri, non necessitando di alcun sostegno. Se, invece, la scopa è dotata di foro nel manico, si può appendere al muro semplicemente con un chiodo. Sia la parete sia l’eventuale vite con tassello devono essere resistenti e ben saldi, considerate le continue sollecitazioni cui saranno sottoposte! Un suggerimento? Collocarla, ad esempio, in cucina, nascosta tra il muro laterale e il mobile oppure a fianco del frigorifero. Se l’estetica lo consente e il design è di pregio, può assumere una propria dignità lasciandola in bellavista in anticamera, in cucina o perché no, nel bagno, come elemento di arredo… tecnologico.

Scope elettriche: requisiti

Versatilità, precisione, velocità: sono notevoli i vantaggi che derivano dall’utilizzo della scopa 2.0. Ci sono requisiti che ogni modello che si rispetti deve possedere in termini di sicurezza, comfort, maneggevolezza, potenza di aspirazione, rumorosità, durata e consumi. Il primo test che la scopa elettrica deve superare è fondamentale perché va a inficiare sul suo futuro impiego, ovvero la facilità di utilizzo. Le dimensioni devono essere compatte e contenute; inoltre deve essere abbastanza leggera per poterla manovrare con estrema semplicità. Un buon apparecchio pesa tra i due e i quattro kg con baricentro verso il basso, il che favorisce l’impiego consentendo di muoversi liberamente nello spazio. Punto di forza di Imetec Piuma Force Cordless 25v è proprio l’estrema leggerezza, in perfetto equilibrio con solidità e robustezza. Da non trascurare è anche la sua struttura e configurazione: esistono in commercio anche versioni smontabili, con manico ripiegabile o free standing, per poterlo riporre senza troppo ingombro. L’ergonomia è un altro parametro non trascurabile: materiali morbidi al tatto ed antiscivolo per assicurare la presa e soprattutto per garantire una corretta posizione della schiena durante il suo utilizzo. La libertà di movimento è fondamentale: il raggio di azione permesso dal cavo di alimentazione deve essere abbastanza ampio cos’ come la durata della batteria in caso di scope ricaricabili. Nulla deve essere di intralcio alla frequenza di utilizzo. Nella selezione tra l’uno e l’altro modello occorre considerare il giusto connubio tra praticità e potenza. Due performance che vanno di pari passo. La potenza, dichiarata in watt, si riferisce al consumo energetico indispensabilmente contenuto e moderato. Vi è una suddivisione in classi dalla A, più efficiente, alla G, meno efficiente, riferimenti riportati obbligatoriamente sull’etichetta. Il vero e proprio indicatore di performance è la capacità di aspirazione. Espressa in air watt, la potenza è variabile, ma è comunque inferiore a quella di un aspirapolvere classico. I modelli più recenti raggiungono livelli maggiori rispetto al passato, con un risultato migliore e una più accurata pulizia. Dal tappeto al parquet, dal pavimento in ceramica alla resina, la scopa elettrica deve dimostrarsi efficace su ogni superficie, assicurando prestazioni ottimali con ogni tipo di sporco: dai coriandoli alla polvere, dai capelli ai peli di animali. Un altro aspetto particolarmente rilevante per soggetti allergici alla polvere è la presenza di emissioni, ovvero di particelle rilasciate nell’ambiente nel momento in cui l’elettrodomestico entra in funzione. Un filtro anti particolato previene la dispersione nell’aria imprigionando la polvere più sottile nella sua struttura. E da ultimo la rumorosità del motore, che non deve mai superare livelli di accettabilità.

Scope elettriche: con o senza filo

È indiscussa la praticità di una scopa senza filo. Il cavo, infatti, può essere d’impaccio, aggrovigliarsi su se stesso o può far persino inciampare. Oltre a ciò, necessita di essere staccato e riposizionato quando ci si sposta da un luogo all’altro. La versione cordless, al contrario, può raggiungere ogni angolo della stanza senza per questo dover fare i conti con la presenza o meno di una presa di corrente alla quale allacciarsi. Ma c’è un ma. L’autonomia di utilizzo è limitata. La batteria è temporizzata, in media venti minuti, e ha bisogno di essere ricaricata: un processo che richiede una quantità di tempo variabile a seconda del modello. Ovunque riposta, andrà collegata alla base per non trovarsi “a secco” all’occorrenza. E a sua volta la base dovrà disporre nelle vicinanze di una presa elettrica. Ciò però non preclude l’impiego per cui questo prodotto è stato sviluppato: un uso frequente e non prolungato, sufficiente ed efficace a coprire superfici di medie dimensioni. Nel caso si faccia riferimento alle scope a filo, invece, da considerare è il raggio di azione del filo: più lungo è, più le manovre saranno agevoli. Inoltre nessun limite di tempo è posto al suo utilizzo, se non la propria volontà! Rowenta powerline extreme bagless, scopa elettrica con cavo, garantisce risultati ottimali suo ogni superficie, limitando al contempo il consumo di energia.

Scope elettriche: con o senza sacchetto

Due sono le principali distinzioni tra le scope elettriche attualmente sul mercato, che si differenziano per una fondamentale peculiarità: la presenza o meno del sacchetto. Nella scelta dell’una o dell’altra versione questo aspetto va tenuto in debita considerazione. Innanzitutto perché i sacchetti richiedono un ricambio continuo e, non essendo tutti compatibili, può capitare che per i modelli più vecchi e non più disponibili in commercio, non siano di così facile reperibilità. Quindi sarebbe opportuno acquistare una scopa elettrica che possa montare contenitori intercambiabili tra loro, eventualmente di più marche e varianti. I sacchetti, solitamente in carta o tessuto, sono usa e getta e, una volta riempiti, vanno sostituiti e smaltiti nella spazzatura. Un’operazione veloce che non richiede il lavaggio del serbatoio, ma che ha come contropartita un costo più o meno elevato; oltre al fatto che, se non sostituito di frequente, nel lungo periodo può crearsi ristagno di materiale raccolto, che spesso non è soltanto polvere…Una valida alternativa è il raccogli polvere fisso, con sistema lavabile da svuotare una volta pieno. In questo caso nessuna spesa deve essere sostenuta per l’acquisto di parti di ricambio. Ha l’onere, però, della frequenza di pulizia per mantenere integra l’efficienza e garantire il corretto funzionamento dell’elettrodomestico. E sufficiente sciacquarlo con acqua ma è necessario che sia completamente asciutto prima di rimontalo per ovvie precauzioni di sicurezza. Esistono oggi delle soluzioni se possibile ancora più igieniche, per cui premendo semplicemente un tasto si apre lo sportellino sottostante, riversando il suo contenuto direttamente nella spazzatura, senza che le mani vengano mai in contatto con esso. Una particolare menzione riguarda gli ultimi ritrovati: le tecnologie cicloniche. Un termine altisonante per definire un funzionamento alquanto basilare, almeno apparentemente. In questo caso entra in gioco il principio della forza centrifuga: l’elica presente all’interno crea un vortice in grado di separare lo sporco dall’aria che viene velocemente defluita all’esterno. Un’aria sana e pulita perché priva di polveri sottili. Antesignano e precursore in tal senso, il brand Dyson è stato primo sviluppare questa tecnologia applicata anche all’ultimo arrivato: Dyson V8 absolute dalle prestazioni ineccepibili. La differenza tra mono ciclonico o multi ciclonico risiede nella presenza di uno o più contenitori a cono rovesciato che consentono di imprigionare più o meno sporcizia, garantendo comunque uno standard di pulizia elevato. Un unico piccolo difetto: la rumorosità leggermente maggiore rispetto ad altre versioni. Ciò è da attribuirsi al procedimento in sé, ma in fondo è un piccolo prezzo da pagare per una libertà di pulizia mai sperimentata sino ad ora.

Scope elettriche: accessori

Scordiamoci dell’antiquata scopa elettrica ante litteram che a malapena raccoglieva la polvere, pesante, ingombrante, scomoda e di discutibile utilità. Aspirare. Questo un must delle nuove proposte. Ovunque. Le nuove versioni immesse sul mercato non si limitano a spazzare grossolanamente il pavimento, ma promettono molto molto di più. Una miriade pressoché infinita di accessori è in dotazione per ogni singolo modello facilitando non poco il lavoro di pulizia. A completare l’elemento principale, infatti, vengono forniti kit ad hoc, strumenti intercambiabili per ogni funzione. tracolle per un trasporto più agevole, rotelle in feltro per non graffiare pavimenti delicati, bocchette per fessure e fughe, tubi flessibili per raggiungere gli spazi più stretti tra o sotto i mobili, sino ad ogni tipo di spazzola: rotante, per materassi e imbottiture, spazzole per superfici dure o parquet; spazzole dalle setole più o meno morbide per ogni tipo di sporco e incrostazione. E ancora, bastone telescopico facilmente adattabile come quello fornito per il nuovo Worwek folletto vk200, insuperabilmente maneggevole, ausilio ideale per raggiungere le superfici più alte con comodità e senza alcuno sforzo per la schiena. Indispensabile è anche l’accessorio per i tappeti, che assicura una pulizia profonda ogni singola passata. Chi in casa ha un animale di compagnia, sa bene che l’assillo quotidiano siano i peli che volano in giro depositandosi in ogni dove. Niente paura. Esiste un accessorio anche per risolvere questo problema. In pochi gesti è possibile igienizzare l’ambiente debellandoli in un istante. Particolarmente utili sono le scope elettriche due in uno, che si trasformano in aspiratori portatili per raggiungere ogni angolo della casa e possono essere usate, ad esempio, per pulire senza fatica il tavolo da pranzo. Un’ultima versione disponibile è la scopa dotata di sistema lava-asciuga per una pulizia a 360°.

Naviga per:

Potrebbe interessarti anche