Giardini pensili

I giardini pensili: l'ecologia da Babilonia alle città moderne

La leggenda narra che i primi giardini pensili, ossia sospesi rispetto al livello del terreno, siano stati costruiti a Babilonia durante il regno di Nabucodonosor per allietare la moglie Amytis, nostalgica del suo paese natale, delle sue terre montuose e dei verdi paesaggi. Costruiti a gradoni che si innalzavano verso l'alto, questi giardini altro non erano che immense terrazze, sostenute da colonne, che racchiudevano alberi, piante e fiori di ogni genere e colore provenienti da ogni parte del globo. Venivano irrigati grazie ad un complesso sistema di irrigazione verticale che, sfruttando l'acqua del fiume Eufrate, si innalzava fino all'ultimo piano della costruzione. La cultura dei giardini pensili ha attraversato la storia, dalle ville romane alle maestose ville rinascimentali e tutt'ora il fascino di queste costruzioni coinvolge arredatori, architetti e appassionati di giardinaggio, risultando essere un ottimo rimedio, specie nelle grandi città, alla mancanza di giardini e aree verdi. Non c'è da stupirsi, dunque, se sempre più di frequente, rigogliosi giardini crescono su terrazze e tetti di edifici, rispondendo ad esigenze tanto ornamentali quanto ecologiche.

Tecniche di drenaggio per l'irrigazione di un giardino pensile

Quando si parla di "drenaggio" si intende la tecnica che impedisce al terreno di un giardino di venire danneggiato dal ristagno di acqua, sia piovana che di irrigazione. Benché non corrano il rischio di frane o cedimenti, anche i giardini pensili hanno bisogno di un adeguato sistema di drenaggio senza il quale il manto erboso correrebbe il rischio di saturarsi in breve tempo, date le dimensioni in genere poco estese. Diversi sono quindi i materiali che vengono consigliati per garantire un adeguato drenaggio e, nello stesso tempo, una riserva idrica utilizzabile all’occorrenza; il più comune, anche se non il migliore, è il classico "ghiaino" ma, tra i più moderni, risultano esserci anche argille e rocce di origine vulcanica attraverso i quali l’acqua riesce a filtrare attraverso i pori e gli spazi ma anche risalire per capillarità a mano a mano che il terreno cresce o si asciuga. A seconda poi del numero di strati applicati e della quantità di materiale utilizzato e saldato insieme, si possono distinguere drenaggi leggeri e drenaggi pesanti che vengono scelti sia in base al tipo di vegetazione che andrà ad inverdire la copertura sia alle caratteristiche dell’edificio.

Impermeabilizzazione: membrane e materiali per mantenere un giardino pensile

Impermeabilizzare significa rendere impenetrabile all’acqua una struttura o una superficie: l’impermeabilizzazione di un giardino pensile, dunque, oltre ad impedire lo scorrimento idrico, deve essere in grado di impedire la crescita delle radici e il danneggiamento per opera di agenti chimici. Durante la fase di costruzione, quindi, vengono utilizzate membrane impermeabilizzanti scelte in seguito ad un’attenta analisi del terreno, della struttura e del tipo di vegetazione che crescerà nel giardino stesso. Tali membrane vengono prodotte in adeguati laboratori e tengono in considerazione la composizione microbiologica del terreno da impermeabilizzare in modo tale da non compromettere l’adeguata crescita della vegetazione. I due tipi di membrane più usate sono, da un lato quelle in PVC che sfruttano la tenuta ad aria calda e, dall’altro, quelle costituite da polimeri che richiedono un doppio strato saldato. E' possibile, inoltre, che per tenere conto dei possibili rischi dovuti a ristagni, sollecitazioni e movimenti meccanici, sia necessario aggiungere un ulteriore strato di protezione/impermeabilizzazione che contribuisca a bloccare anche la crescita verso il basso delle radici.

La svolta ecologica delle città: i vantaggi legati ai giardini pensili

Che siano di grandi o piccole dimensioni, semplici rivestimenti verdi o ricchi giardini, i "tetti verdi" nelle città sono sempre più numerosi. Essendo molto leggeri, economici e a bassa manutenzione i giardini pensili vengono adottati sia per creare nuovi spazi verdi vivibili e condivisibili sia per apportare vantaggi ecologici, economici e funzionali, contribuendo a produrre sempre più "energia pulita". Vantaggi ecologici sono l'isolamento acustico, dovuto all'assorbimento delle onde sonore, la riduzione dello smog, grazie al riciclo di sostanze nocive durante il processo di fotosintesi e liberate sotto forma di ossigeno, la mitigazione del clima, attraverso l'evaporazione dell'acqua piovana che rende l'aria più fresca e umida. Vantaggio economico/funzionale è, invece, l'isolamento termico, poiché le piante contribuiscono a trattenere il calore all'interno degli edifici durante i periodi freddi e a proteggerli dal sole durante quelli più caldi con un conseguente risparmio energetico. A livello pratico viene garantita una costante protezione dagli agenti atmosferici e solari, ritardando il deflusso delle acque piovane, possibili danni materiali e/o interventi di manutenzione.

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