A volte ritornano: le riedizioni dei pezzi di design

Il design ridisegnato tra novità e innovazione

Novità e innovazione, d’accordo, ma grande attenzione al passato, continua fonte di ispirazione: il design, negli ultimi tempi, si declina anche così, riallacciandosi a mobili, complementi, accessori che ne hanno segnato la storia delle nostre case. Diversi i brand che hanno omaggiato pezzi praticamente “immortali” per il loro successo, reinterpretandoli in chiave contemporanea, riproponendoli in vari appuntamenti, dal Salone del Mobile e dal FuoriSalone 2018 alla Triennale, ad esempio. Su tutto aleggia una frase famosa: “Se non siete curiosi, lasciate perdere”. La diceva spesso il maestro Achille Castiglioni e l’hanno usata nel negozio Flos di Corso Monforte a Milano per un allestimento in occasione del centenario della nascita del celebre designer. Tra le riedizioni di un suo prodotto cult, il lume Ventosa, una piccola luce che in origine era letteralmente incollata alla fronte per illuminare il piano di lavoro. Castiglioni l’ha inventata nel 1962 e oggi affascina come allora per la sua piccola ma precisa funzionalità, proposta anche in un solare color giallo.

Come è di tendenza il design del passato

Le innovazioni di Luigi Caccia Dominioni sono così di tendenza che la B&B Italia ha deciso di produrre e distribuire alcuni pezzi clou dell’architetto milanese scomparso nel 2016 a 103 anni: nella sua lunga vita, mentre concepiva edifici che sono patrimonio dell’architettura, intuì la forza del design, pure in oggetti di uso quotidiano. Lo “stile di Caccia”, come vengono definite le sue opere, è servito per costruire mobili dalla natura poliedrica, in cui l’equilibrio delle proporzioni coniuga (e ancora lo fa) comfort e rilassatezza senza rinunciare a una grande creatività. Qualche nome? I pouf Cilindro, minimali come piace adesso, la poltroncina Chinotto, i cui profili squadrati sono tuttavia ammorbiditi dall’armonia di legno e cuoio, la sedia Catilina, dalla struttura sottile in ferro ricurvo: elementi dall’atmosfera industrial e vintage, perfetti per le case moderne.

Maestri di design per opere senza tempo

L’occhio sul passato non smette mai di stupire, soprattutto se si ha a che fare con grandi professionisti, nomi che conoscono tutti, non solo gli esperti del campo: basta essere amanti del bello, che si sa è senza tempo. Il brand Cassina è particolarmente attento agli anni che abbiamo alle spalle, così ricchi di proposte di design. La dice lunga la collezione “I Maestri” che raccoglie una selezione delle opere più simboliche e significative del design contemporaneo. Tra le novità, due nuove misure per la linea di tavoli e tavolini Mexique di Charlotte Perriand, anni ’50, piano triangolare o ‘a goccia’ che consente di ospitare da 5 a 6 persone, design semplice e morbido. Del 1949 la poltroncina Taliesin 1, un vero e proprio origami di legno, ideata da Frank Lloyd Wright: le forme rimangono tali ma oggi la sapiente lavorazione del legno si lega all’aumento dell’inclinazione dello schienale e all’ispessimento dell’imbottitura, per un maggiore comfort. Il designer Vico Magistretti l’ha progettato nel 1973: il divano Maralunga, a 45 anni dal lancio del primo modello, modifica proporzioni ed estetica nella versione Maxi, con una raffinata cucitura perimetrale: nel 3 posti raggiunge i 310 cm di larghezza, con una profondità di 105 cm che regala maggiore comodità.

Icone di stile: il passato parla al presente ed è subito design

Ci sono alcuni prodotti che vengono proposti da anni, così validi da essere lasciati praticamente inalterabili. Come quelli di Gio Ponti, altro designer milanese che ha inventato arredi ormai icone di stile, in produzione da Molteni&C che collabora a “Tutto Ponti, Gio Ponti archi-designer”, la grande retrospettiva sul maestro al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, dal 19 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019, prestando anche alcuni arredi originali, oggi parte della collezione del Molteni Museum. Tra gli antichi-nuovi pezzi, c’è il tavolo D.859.1: nato “grande”, un extralarge di oltre 3,60 metri di lunghezza, con la base trapezoidale in massello in un perfetto connubio tra eleganza, leggerezza e stabilità, è imponente ma essenziale. Era il 1959. Oggi è proposto in dimensioni più contenute. La poltrona D.156.3 è stata disegnata da Gio Ponti nel 1953: struttura in ottone satinato e rivestimento in pelle bicolore o in tessuto, con un particolare intreccio delle cinghie di sostegno dello schienale ergonomico, con cuscino trapuntato in poliuretano e fibra poliestere rimovibile. Incredibilmente moderna la libreria sospesa D.355.1, più volte ridisegnata dal designer: dotata di divisori, finitura in olmo, verniciato bianco a mano, la lunghezza è di 240 o 195 cm.

Le sedie dei designer Charles e Ray Eames

Ci misero un po’, i designer Charles e Ray Eames, negli anni ’40 del ‘900 a mettere a punto una tecnica di modellazione del legno multistrato in forme tridimensionali. Obiettivo: creare scocche di seduta in grado di seguire i contorni del corpo umano. E nel 1945 arrivarono le sedie del Plywood Group, pezzi classici contemporanei. Vitra le propone rispetto al passato con scocca in legno di noce pigmentato scuro o di frassino naturale. Con in più un basamento metallico verniciato a polvere che può ora essere abbinato a tutte le versioni della scocca. Le versioni odierne con le nuove varianti in legno regalano alla sedia un aspetto fresco, mentre il passato è ricordato dai contorni lineari e netti delle gambe nere della sedia, in un insieme aggraziato e leggero. Un’altra riedizione targata Vitra è la sedia .03, inventata nel 1995 con la struttura della scocca di seduta in poliuretano espanso, un materiale insolito per quel periodo, dai colori sobri, oggi riproposti nelle varianti contemporanee, cioè mango, menta e verde scuro.

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