Come scegliere l’allarme di casa

Allarme di casa: 5 consigli per capire quale scegliere

I furti nelle abitazioni sono purtroppo abbastanza frequenti, nei grandi centri come in quelli piccoli. Una soluzione è quella di dotare casa di infissi blindati con serrature adeguate, ma una protezione ancora più efficace arriva dagli antifurti. Ma come scegliere l’allarme di casa più adeguato alle proprie esigenze?

In giro ci sono infatti numerosi modelli dalle caratteristiche similari. Per questo, ecco 5 consigli utili.

  • Le dimensioni dell’abitazione con indicazione precisa del numero degli ambienti di cui è costituita e la relativa conformazione: informazioni determinanti per capire la tipologia dell’antifurto (sistemi wireless, filari o misti, controllabile con app direttamente dallo smartphone);
  • il numero delle ore in cui rimane vuota durante il giorno e anche nei periodi più lunghi(ferie estive, weekend e così via);
  • il numero di persone presenti pure per poche ore e di animali domestici;
  • il prezzo: quando si vuole comprare un dispositivo del genere la prima azione è navigare in internet alla ricerca dell’offerta speciale e per farsi un’idea. Attenzione però a costi troppo bassi: probabilmente l’apparecchio non è molto efficiente. Verificare dunque il rapporto qualità/prezzo. Meglio spendere un po’ di più per non mettere a rischio la sicurezza;
  • il collegamento con una centrale operativa 24 ore su 24, polizia, carabinieri, guardie giurate, che possano intervenire prontamente in qualsiasi condizione, pure se in casa non c’è nessuno. A questo è legato il controllo del funzionamento da parte di tecnici qualificati.

È facile installare l’allarme di casa senza fili fai da te?

La tecnologia permette da tempo sistemi di allarme per la casa sempre più sofisticati senza fili, cioè in modalità wireless. Il sistema, oltre ad assicurare alte performance, prevede un’installazione rapida senza posare cavi e interventi in muratura, riducendo costi e tempi. Alcuni modelli possono essere persino sistemati con il fai da te.

Esistono infatti appositi kit preconfigurati abbastanza facili da montare. In pratica nella scatola acquistata (da controllare che abbia tutti i requisiti certificati di costruzione e sicurezza) ci sono tutti i componenti utili per proteggere casa. Quelli basici sono:

  • centralina, cuore del sistema, grazie alla quale si gestiscono i vari comandi tramite smartphone dei diversi sistemi operativi, collegata alle forze dell’ordine o alle centraline di vigilanza,
  • sensori di movimento interni ed esterni che allertano della presenza di intrusi, dotati di fotocamera e telecamera a colori e flash,
  • sirene ad alta potenza che scattano in caso ci siano su porte e finestre urti o vibrazioni anomale,
  • telecomando per attivazione.
Il suggerimento rimane tuttavia, soprattutto se non si è grossi esperti di elettronica e fai da te, di rivolgersi a tecnici professionisti che possono risolvere eventuali problemi, perché con la sicurezza non si scherza.

I prezzi degli impianti di allarme per la casa

Quanto costano gli impianti di allarme per la casa? I prezzi sono molto variabili poiché dipendono da diversi fattori:

  • i modelli e il tipo di centralina,
  • il tipo di impianto, esterno e interno o solo interno,
  • il numero di sensori perimetrali che delimitano la casa all’esterno e il numero di sensori di movimenti con foto/telecamera che allertano le centrali operative,
  • la presenza di una videocamera di sicurezza, cloud cam, che registra 24 ore su 24 le immagini della zona sorvegliata, salvate online per un numero variabile di giorni,
  • le opzioni che ne arricchiscono le performance (come il riconoscimento facciale per aprire la porta),
  • la marca dell’azienda che produce l’antifurto.
Indicativamente, per una abitazione in cui siano previsti: 2 sensori perimetrali più 2 di movimento con foto/telecamera più una cloud cam, il costo non è inferiore ai 300 euro, oscilla su una media di 600 ma può essere anche superiore ai 1000. Una protezione solo interna può fermarsi a 400 euro. Verificare poi se si ha diritto alle agevolazioni fiscali, fino al 50% della spesa sostenuta.

Come funzionano gli allarmi per la casa

I sensori (magnetici, di rottura, d’urto, perimetrali per le zone esterne anche balconi e terrazze) comunicano movimenti sospetti alla centralina dotata di sistema di antisabotaggio e che, collegata a numeri preimpostati, lo smartphone dei proprietari e le forze dell’ordine, fa scattare l’allarme. Questo dialogo è alla base degli allarmi di casa.

Il loro funzionamento dipende da diverse tecnologie che ne caratterizzano i modelli:

  • i sistemi filari prevedono l’uso di fili e di lavori di muratura, funzionano con la corrente elettrica e sono legate a installazione ed eventuali modifiche da parte di un tecnico specializzato;
  • i sistemi filari GSM comunicano in modo immediato e automatico un tentativo di effrazione attraverso il cellulare. Funzionano anche con condizioni meteo avverso e con eventuale assenza di linea. La disposizione dei sensori dipende dalla tipologia della casa e una volta installati non possono essere cambiati;
  • i sistemi wireless, senza fili, sono piuttosto versatili, possono essere montati anche dai proprietari di casa e devono essere dotati di sistema antijamming e a doppia o tripla frequenza, per evitare che i ladri disperdano il segnale e che siano in grado di funzionare anche in assenza di corrente;
  • i sistemi nebbiogeni emettono nebbia una volta rilevata la presenza di persone non idonee all'interno della casa, costringendole ad abbandonare l’impresa poiché praticamente “non vedono” ciò che stanno facendo e allungando i tempi in casa rischiano di essere pizzicati;
  • i sistemi misti, tipo wireless per gli esterni e filare all’interno.

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