Come ricavare un ripostiglio
Avere uno sgabuzzino nella propria casa è una grande fortuna: si ha la possibilità di conservare una serie di oggetti grandi e piccoli che altrove creerebbero inutili ingombri, ma anche di avere sempre a portata di mano tutti gli attrezzi utilizzati per pulire l’appartamento. C’è chi usa il ripostiglio per sistemare i vestiti che non servono nella stagione in corso, le valigie, le coperte pesanti, le conserve, magari i kit da giardino; insomma, non c’è alcun limite in tal senso. Alcune abitazioni, soprattutto quelle più grandi e/o un po’ più datate, comprendono lo sgabuzzino nella loro struttura originaria. Ciò è molto più raro nelle case moderne e di recente costruzione, a meno che non si abbia la facoltà di intervenire nella fase di progettazione. La buona notizia è che ricavarne uno risulta tutt’altro che difficile. C’è soltanto bisogno di uno spazio – poco esteso – che possa essere in qualche modo isolato, diciamo così, e dedicato a questo specifico utilizzo. Come creare uno sgabuzzino? Le opzioni sono diverse. Tanto per cominciare, si può chiudere un sottoscala oppure una nicchia, in questo secondo caso installando ante battenti che coprano la parete in tutta la sua altezza. Un’idea efficace consiste anche nel realizzare armadiature in una parte dell’ingresso, in corrispondenza del disimpegno o lungo il corridoio, se è sufficientemente ampio. Anche la parte finale di un ambiente mansardato, ovvero quella così bassa da non risultare fruibile in altri modi, può essere trasformata in un ripostiglio. E lo stesso dicasi per un soppalco. La conclusione? Adibire una stanzetta a sgabuzzino è la soluzione ottimale, ma non certamente l’unica. In foto un armadio/ripostiglio sottoscala realizzato con i pannelli e le scaffalature della collezione Miria di Garofoli.
Organizzare lo sgabuzzino: consigli utili
L’organizzazione di uno sgabuzzino è strettamente legata alle sue dimensioni, ma anche al modo in cui si intende utilizzarlo. Quasi sempre il ripostiglio è lo spazio in cui si conservano oggetti di varia natura, che magari non hanno nulla in comune fra loro, ma il consiglio è quello di non accumularli senza alcun criterio, altrimenti si rischia di non trovare poi ciò che serve e soprattutto una parte della superficie finisce sprecata a causa del caos. Si può decidere se mettere mensole e scaffali oppure armadietti (molto gettonati quelli in plastica o in metallo) e altri mobili progettati appositamente per gli sgabuzzini, ad esempio per la sistemazione di scope, stracci, detersivi, secchi. Per chi invece sceglie di usare il ripostiglio soprattutto per conservare abiti e scarpe, decisamente utili possono risultare le scatole di diverse misure e i teli di plastica. Non si dimentichi, tuttavia, di procurarsi prodotti contro le tarme. Non di rado, d’altra parte, lo sgabuzzino viene adibito a lavanderia, dunque ospita la lavatrice, magari l’asciugatrice e tutto l’occorrente per il bucato. Ancora una volta, in questo caso si suggerisce di comprare arredi ad hoc. Come questi che vi mostriamo in foto, appartenenti alla collezione Acqua e Sapone di Birex.
I mobili per il ripostiglio
Più in generale, quali sono i mobili adatti allo sgabuzzino? Partiamo dal presupposto che, considerata la natura del locale in questione, l’estetica conta fino a un certo punto. Stiamo parlando di un ambiente nel quale entrano soltanto gli abitanti della casa, che di solito resta comunque chiuso; una stanza di servizio, insomma, che non richiede particolari attenzioni in fatto di immagine. Di conseguenza si possono scegliere arredi molto basic, purché siano resistenti. Piuttosto gettonati sono quelli “rubati” al giardino, in primis gli armadi in resina, ma anche gli armadi in ferro si rivelano adatti allo scopo. La cosa importante è avere a disposizione il maggior numero di ripiani possibile, in modo da suddividere i vari oggetti seguendo un criterio ben preciso. E se invece il ripostiglio è davvero mini, per esempio ricavato da una nicchia e chiuso con un’armadiatura? Allora è sufficiente attrezzare l’interno in base alle proprie esigenze. Guardate la foto: la parte centrale è stata concepita in modo da ospitare passastracci, scope e altri attrezzi caratterizzati da una certa altezza; sopra, però, c’è uno spazio per sistemare oggetti di dimensioni ridotte. Molto utile la griglia in metallo sulla quale appendere ganci e cestelli di vario tipo. Le due parti laterali, invece, sono state dotate di pratiche mensole, a loro volta posizionate a diverse altezze.
Come chiudere lo sgabuzzino
Abbiamo detto delle armadiature; ma quali sono gli altri modi per chiudere uno sgabuzzino? Se siete alla ricerca di una soluzione veloce e super economica, mettete una tenda e il gioco è fatto. Se il ripostiglio è in una zona della casa molto frequentata e in vista, per esempio vicino alla cucina e al living, sicuramente avete l’esigenza di mimetizzarlo il meglio possibile. Dunque bisogna optare per una porta, ma una porta che non sia evidente e particolarmente elaborata. Una scelta vincente coincide con un modello rasomuro, battente oppure scorrevole. Si tenga presente, inoltre, che tutte le porte scorrevoli rappresentano un’ottima opzione salvaspazio. Nel caso in cui abbiate necessità di contenere il budget, e il ripostiglio sia collocato in un punto più nascosto, potete invece puntare sua una semplice porta a soffietto oppure a libro. In foto Zero, soluzione filomuro proposta da FerreroLegno. Il telaio A_filo risulta invisibile e la porta si integra perfettamente nella parete, nel segno dell’eleganza e della discrezione. Chi lo direbbe che dietro c’è un ripostiglio?