Ikea Hackers, come trasformare i mobili Ikea

Ikea hacker

Il termine “hacker” fa subito venire in mente qualcuno che modifica pericolosamente un sistema informatico, rendendolo inagibile. Il concetto di hacking non ha, però, connotati per forza negativi, almeno nel campo artistico e anche nell’arredamento. Esiste un movimento, nato nel 2006 dall’idea della copywriter malese Mei Mei Yap: gli Ikea Hackers, che ha come peculiarità quella di modificare i mobili Ikea, rendendoli originali e creativi. Altra caratteristica è quella di impiegare le varie parti dei mobili del marchio svedese per usi completamente differenti da quelli predisposti. In foto: un esempio di Ikea hacking compiuto in un appartamento di Brooklyn (New York). Il termosifone è stato coperto con dei pannelli per scaffali Algot e delle staffe Ekby Lerberg, sulle quali è stata posta una tavoletta in legno, che è servita anche per dar vita a un davanzale interno. Su quest’ultimo sono state collocate delle piante e, nello spazio sottostante, un cestino Branas e dei porta cd sono diventati dei contenitori che contribuiscono ad abbellire un ex angolo anonimo della casa.

Ikea hackers Billy

Gli Ikea Hackers sono un po’ dei “geek” del mobile Ikea, poiché, “smanettando” con varie parti di mobili Ikea, riescono a tirare fuori idee bizzarre e a coinvolgere diversi appassionati di arredo in cerca di idee originali per la propria casa. Infatti, è possibile trasformare uno scaffale Expedit in una base per un letto oppure utilizzare piccoli oggetti di arredo per altri scopi, come, ad esempio, un timer da cucina Ordning come cavalletto rotante per macchine fotografiche e altro ancora. La creatività viene messa in atto per permettere, a un elemento Ikea, di andare oltre la propria funzione, come se si trattasse di un gesto artistico. In foto: una libreria Billy è stata trasformata in una panca, poggiata in orizzontale e su cui sono stati posati dei cuscini. Questa soluzione può essere ideale per ambienti non molto grandi, per i quali anche delle sedie o una panca tradizionale possono occupare del prezioso spazio, risparmiato con questo “ikea hacking”

Mobili Ikea modificati

Il principio base della filosofia degli Ikea Hackers è questo: se si è in grado di montare e smontare un mobile, allora si può essere capaci di montarlo in modo diverso seguendo istruzioni che arrivano direttamente dalla propria fantasia, dando vita a pezzi unici. Si può essere, perciò, designer per se stessi, secondo i propri gusti, senza dover per forza seguire le ultime tendenze in tema di arredo. L’arredo, quindi, diventa, in un certo senso, “sovversivo”. Non si parla di riciclo o di riuso, ma di creazioni che non temono il confronto con le idee dei designer di professione. Il libretto delle istruzioni è solo il punto di partenza, il resto è lasciato al proprio ingegno. Tutte le idee più originali sono raccolte nel sito che la stessa Yap ha deciso di mettere online e, nel corso degli anni, sono state prese come esempio per tanti aspiranti “hackers del mobile”. In foto: una libreria Besta acquista un aspetto decisamente elegante inserendo, sotto la base, delle gambe Limhamn, il cui uso in origine è destinato ai mobili per la cucina.

Ikea Hackers Italia

Anche in Italia ci sono degli Ikea Hackers, anche se il fenomeno ha preso piede piuttosto in ritardo, rispetto al resto del mondo. Vero è che, a volte, si può essere un hacker Ikea involontariamente, può anche bastare un mobile del bagno modificato per metterci il televisore o il computer e già si può parlare di hacking. Sono diverse le sfaccettare che questo modo di concepire l’arredo può avere: c’è chi, ad esempio, trasforma tavole di legno per cucina in strumenti musicali o in mobili per impianti stereo o home theatre oppure chi vuole sfruttare il proprio estro per dar vita a qualcosa di raffinato. Un esempio piuttosto elegante di Ikea hacking è stato messo in atto in un loft nel cuore di Firenze, dove due ripostigli Stuva sono diventati divisorio tra cucina e camera da letto. Al contempo, gli Stuva fungono da testiera di un letto e da supporto per una penisola ricavata per un tavolo da pranzo. In questo modo, si è dato origine a una soluzione non solo salvaspazio, ma anche di classe, utilizzando tutta mobilia Ikea (compresi la cucina e il letto).

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