Bonus mobili 2017, gli sgravi fiscali

Agevolazioni fiscali ristrutturazioni

La Legge di stabilità 2017 approvata con Legge 11 dicembre 2016, n. 232 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2016, dà la possibilità, anche per il 2017, di detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, comunemente detta Irpef, il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia su abitazioni e/o parti comuni di condomìni sino a un importo massimo di novantaseimila euro. Si tratta, ad esempio, di lavori finalizzati al rifacimento di scale, alla realizzazione di una mansarda o di un balcone, alla trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, alla tinteggiatura di pareti e soffitti su parti condominiali. Non danno diritto al bonus, invece, la tinteggiatura di pareti e soffitti su singoli appartamenti, nonché sostituzione di pavimenti o di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni. La premessa è fondamentale perché chi, nel corso del 2017, acquista mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare immobili oggetto di recupero edilizio fruendo della relativa detrazione può beneficiare di un ulteriore sgravio, ma solo per lavori iniziati a partire dal 1° gennaio 2016. In sostanza il bonus mobili 2017 non potrà essere richiesto per opere eseguite nel periodo che va dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015. La data di inizio delle opere deve essere antecedente a quella di acquisto degli arredi anche se, non necessariamente, le spese di ristrutturazione vanno sostenute prima di quelle per i mobili. Non è previsto, per il 2017, il bonus mobili destinato alle giovani coppie.

Detrazione mobili

Il bonus mobili 2017 conferma la possibilità di detrarre dall’Irpef, sotto forma di rate costanti e nell’arco di dieci anni, il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici sino a un importo massimo di 10.000 euro. Non necessariamente gli arredi acquistati devono essere destinati all’ambiente ristrutturato, ossia sono agevolabili anche i beni collocati in un locale diverso da quello oggetto di interventi edilizi purché, comunque, faccia parte dell'immobile in cui sono state eseguiti i lavori di ristrutturazione. Nel caso opere condominiali, ogni proprietario ha diritto alla detrazione di parte delle spese sostenute in proporzione ai millesimi posseduti, ma solo ed esclusivamente per i beni acquistati e destinati alle parti comuni; ad esempio l’acquisto di arredi destinati all’alloggio del portiere. Sono agevolabili mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica A +, forni con classe energetica A ed anche elettrodomestici privi di etichetta se non prevista. Gli arredi devono essere nuovi; quelli antichi e di antiquariato, infatti, non sono agevolabili. Tra l’ammontare delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio e quello per l'acquisto di mobili e di elettrodomestici non è richiesta alcuna relazione ciò significa che le spese per gli arredi possono anche essere superiori a quelle per la ristrutturazione edilizia, ma per la detrazione vale il limite imposto dalla legge. La quota detraibile è riferita non solo all’esborso per l’acquisto di beni, ma anche alle spese sostenute per il trasporto e il montaggio.

Agenzia delle entrate bonus mobili

L'Agenzia delle Entrate fa alcuni esempi di beni agevolabili e non. Possono rientrare nel bonus mobili 2017 letti, materassi, armadi, cassettiere e comodini, librerie, scrivanie, tavoli e sedie, divani e poltrone, credenze, apparecchi di illuminazione. Ne sono esclusi: porte, pavimentazioni, tende e tendaggi e altri complementi di arredo. Tra gli elettrodomestici agevolabili: frigoriferi e congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Non rientrano nel bonus piccoli elettrodomestici come, ad esempio: aspirapolvere; scope meccaniche e altre apparecchiature per la pulizia; macchine per cucire, per maglieria o tessitrici; ferri da stiro e altre apparecchiature per stirare; tostapane; friggitrici; frullatori, macinacaffè elettrici; apparecchi per la preparazione dei cibi e delle bevande; strumenti per aprire o sigillare contenitori o pacchetti; coltelli elettrici; apparecchi tagliacapelli, asciugacapelli, spazzolini da denti elettrici, rasoi elettrici, apparecchi per massaggi e altre cure del corpo; sveglie, orologi da polso o da tasca e apparecchiature per misurare, indicare e registrare il tempo, bilance.

Ristrutturazioni

La data d’inizio dei lavori di ristrutturazione deve essere dimostrata o da abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, quando è obbligatoria. Per gli interventi che non richiedono né comunicazioni, né permessi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritta mediante apposito modello; la Pubblica Amministrazione ha comunque la facoltà di controllare e di verificare le informazioni fornite. Le spese sostenute per l’acquisto dei mobili ed elettrodomestici computabili ai fini del bonus mobili 2017, devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi, modello 730 2017 o modello Unico persone fisiche, ed essere supportate da adeguata documentazione fiscale, ossia fatture di acquisto dei beni, ricevute dei bonifici, scontrini comprovanti le transazioni eseguite, documenti di addebito sul conto corrente. Come riportato nel sito dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente deve eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, indicando il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto del venditore o del produttore. Come precisato nella circolare n. 7/2016, se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello soggetto a ritenuta previsto per le spese di ristrutturazione edilizia. Ai fini di detrazione deve essere considerata il giorno in cui viene eseguito il pagamento e non quello di addebito sul conto corrente. Si possono utilizzare anche carte di credito o di debito, ma non assegni o contanti o altri mezzi di pagamento. Lo stesso vale anche per il pagamento per le spese di trasporto e di montaggio.

Detrazione fiscale mobili

Secondo quanto riportato dal sito dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti che fruiscono della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio possono avere un’ulteriore riduzione d’imposta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. Possono pertanto accedere al bonus mobili 2017 i proprietari e i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto di interventi purché ne sostengono le relative spese; tra essi, ad esempio, i proprietari, i nudi proprietari, gli usufruttuari, i locatari, i comodatari e anche i soci di cooperative divise e indivise, gli imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non costituiscono beni strumentali. Anche i familiari, ossia il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado, che convivono con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto di ristrutturazione, possono avere diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e ciò risulti dalle fatture e dai bonifici. Lo sgravio fiscale spetta anche se eventuali abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione. Se la fattura e il bonifico fanno capo a un solo comproprietario, ma le spese di ristrutturazione sono state sostenute da più persone, la detrazione spetta anche a chi non è indicato nei documenti, purché nella fattura vi sia una nota che segnali la percentuale di spesa sostenuta dai singoli. In presenza di un contratto preliminare di vendita chi acquista l’immobile ha diritto all’agevolazione se esegue gli interventi a proprie spese e se il compromesso è stato registrato. Può richiedere la detrazione anche chi fa in proprio i lavori sull’immobile, ma solo per le spese relative ai materiali utilizzati. Le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da un contribuente deceduto non possono essere detratte, per le eventuali quote restanti, dall’erede.

Sgravio fiscale

La detrazione spetta anche a chi acquista mobili all’estero, purché siano rispettate le regole, in termini di documentazione e di adempimenti, previste per chi compra in Italia. Se sono stati effettuati interventi di recupero edilizio nel 2016 e sempre nello stesso anno sono già state sostenute spese per acquisto di mobili avvalendosi dell’agevolazione, si potrà usufruire del bonus mobili 2017, ma solo al netto delle spese già sostenute nel 2016 e fino al raggiungimento del tetto complessivo di spesa previsto per i mobili. Anche gli acquisti rateali di arredi danno diritto al bonus, purché la società finanziaria che ha concesso il finanziamento paghi l’intero importo al fornitore utilizzando il bonifico parlante che consente alle banche o a Poste Italiane di operare la ritenuta dell’8% prevista dalla legge. Il sistema fiscale prevede delle agevolazioni che si traducono per il contribuente in un risparmio d’imposta, tra esse il bonus che pertanto non è riconosciuto sotto forma di rimborso o di credito d’imposta, ma di detrazione e comunque sino alla capienza dell’imposta, cioè sino all’ammontare dell’Irpef da pagare. In altri termini se l’ammontare del bonus, è superiore alle tasse da pagare, azzera l’imposta e l’importo avanzato generalmente viene perso.

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