Istruzioni denuncia di successione
La denuncia di successione viene stilata alla morte di un congiunto e consiste nella compilazione del modello 4 che occorre scaricare presso il sito dell’agenzia delle entrate. In esso sono riportati i dati anagrafici del defunto, albero genealogico, informazioni sugli eredi, l’attivo ereditario, le donazioni e le passività. Tuttavia, prima di procedere con la presentazione di questo documento occorre liquidare delle imposte mediante la compilazione del modello F23. Si tratta di: imposta ipotecaria, catastale, di bollo, tassa ipotecaria, tributi speciali catastali e i tributi speciali come ad esempio i diritti di segreteria. Dopo aver presentato la denuncia all’agenzia delle entrate, quest’ultima comunica agli eredi l’ammontare della tassa che deve essere pagata entro 60 giorni. Le aliquote imposte variano da un minimo di 4% per coniuge o figli, 6% per fratelli e 8% per altri soggetti.
Modello denuncia di successione
Il modello denuncia di successione è un atto che deve essere compilato dagli eredi del defunto entro un anno dalla sua morte. Esso prende anche il nome di modello 4 e deve essere scaricato presso il sito dell’agenzia delle entrate e inviato assieme agli allegati all’agenzia della zona in cui il soggetto aveva l’ultimo domicilio. L’atto può essere presentato da: il curatore, amministratore, esecutore testamentario, l’ammesso nel possesso dei beni, gli eredi e i legatari del defunto. All’interno del modulo occorre inserire: dati anagrafici del defunto e degli eredi, annotazione del grado di parentela, indicazioni riguardo aziende, beni immobili, eventuali partecipazioni di società, quote di partecipazione, donazioni, conti correnti, investimenti finanziari. Dopo aver compilato tutti i campi del modulo e dopo aver pagato le relative imposte, occorre allegare i seguenti documenti: certificato di morte del defunto, eventuali visure catastali d’immobili, il prospetto di liquidazione d’ipoteche, stato di famiglia degli eredi, copia del verbale di pubblicazione del testamento, copia di rinunce all’eredità e l’inventario.
Denuncia di successione: non si conosce il domicilio del defunto
Come si può ben capire la denuncia di successione non è una pratica complessa, tuttavia, richiede un certo dispendio di tempo sia per quanto riguarda la compilazione, i pagamenti ma anche per quanto riguarda l’invio di tutta la documentazione che può avvenire in maniera tradizionale o telematica. Tuttavia può accadere che gli eredi non conoscano o siano sicuri dell’ultimo domicilio del parente defunto. Nel caso in cui non si può definire con certezza l’ultimo domicilio fiscale del soggetto, si può presentare la documentazione direttamente alle agenzie delle entrate di Roma. Se invece il soggetto aveva come ultimo domicilio un paese estero, occorre prendere come punto di riferimento l’ultimo domicilio italiano. Oltre a questi dubbi, può accadere di compilare in modo errato qualche campo dei moduli da presentare all’AE. In questo caso si trasmette una dichiarazione integrativa (inserimento d’immobili precedentemente non dichiarati) o una dichiarazione modificativa (correzioni catastali, mappali e simili).
ritardi e omissioni
A volte può accadere che gli eredi presentino la denuncia di successione in ritardo o che omettano alcune informazioni molto importanti. Se gli eredi versano le imposte dopo un anno dall’apertura della pratica, si possono comunque pagare le imposte mediante il ravvedimento operoso più una sorta d’interessi in correlazione ai giorni di ritardo rispetto alla scadenza prestabilita. Se il ritardo è inferiore ai circa 30 giorni, le sanzioni saranno di 1/ 8 rispetto alla sanzione minima o il 3,75% circa calcolato sul totale delle imposte versate. Se invece il ritardo è maggiore, la sanzione sarà di 1/5 su quella minima e il 6% sul totale delle imposte versate. Se invece non si agisce entro 12 mesi dalla presentazione della denuncia, non sarà più possibile mettere in atto il ravvedimento operoso, e nel peggiore dei casi, la denuncia sarà invalidata.