Dimensioni minime bagno per un locale a norma

Progettare il bagno, cosa c'è da sapere

Cambia il concetto di bagno, da ambiente esclusivamente di servizio diventa la zona della casa dedicata al benessere e al relax. Per realizzare uno spazio funzionale e confortevole servono specifiche competenze, una buona progettazione ed un’esecuzione dei lavori a regola d’arte. Poiché devono essere rispettati degli specifici requisiti igienico-sanitari, prima di procedere è importante conoscere la normativa, il Decreto ministeriale Sanità del 5 luglio 1975, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 18 luglio 1975, e il Regolamento edilizio del Comune in cui devono essere svolti i lavori.

Quali sono le misure minime da rispettare in un bagno

Se siete intenzionati ad arredare o a ristrutturare il vostro bagno ecco cosa dovete sapere.

La legge nazionale stabilisce che l’altezza minima di un bagno debba essere di 2,4 metri e che il ricambio dell’aria vada sempre assicurato dalla presenza di un’apertura verso l’esterno o di un impianto di aspirazione meccanica. Sempre in base al DM del 5 luglio 1975, la dotazione di questo locale comprende lavabo, wc, bidet, vasca da bagno o doccia. I regolamenti edilizi contengono norme che variano da Comune a Comune; a Milano, ad esempio, il bagno principale di un’abitazione deve avere una superficie minima di 3,5 metri quadri, quello secondario di 2 metri quadri.

In commercio si trovano numerosi e svariati sanitari; tra le misure standard, 40 centimetri di larghezza e 55 centimetri di profondità per il wc, 40 centimetri di larghezza e 70 centimetri di profondità per il bidet, 55/60 centimetri di larghezza e 45/50 centimetri di profondità per il lavabo.

Al di là dei diversi modelli, disponibili anche in versione salvaspazio, ossia compatti e poco profondi, importante è conoscere quali devono essere gli spazi minimi tra i singoli impianti igienici; per non sbagliare occorre fare riferimento alla norma UNI 9182. In sostanza il water va installato ad almeno 15 centimetri dalla parete a fianco del sanitario, mentre il bidet ad almeno 20 centimetri; tra sciacquone e bidet ci devono essere 20 centimetri, mentre tra wc e lavabo almeno 10 centimetri. In linea generale i sanitari devono distare almeno 55 centimetri sia dalla parete, sia da un altro sanitario posti davanti. In ogni caso uno spazio di fronte al lavabo di almeno 75 centimetri agevola i movimenti di chi lo utilizza. Nel DM 236/89 sono riportate, tra l’altro, le distanze da rispettare per garantire, all’interno del bagno, le manovre di una sedia a rotelle; queste prescrizioni assicurano una buona e sicura fruizione dei sanitari da parte di persone diversamente abili.

Ecco le misure minime del bagno in camera

Il bagno in camera, realizzabile se la stanza da letto è particolarmente spaziosa e solo se è presente un bagno padronale, è di tendenza; un’ottima soluzione anche quando un’abitazione si sviluppa su differenti livelli e vi sono camere degli ospiti oppure destinate a persone fragili, anziane o diversamente abili. Non è obbligatorio un antibagno, non è richiesta una dotazione minima di sanitari e non è necessaria la presenza di una finestra purché, anche in questo caso, vengano installati sistemi di aerazione forzata per garantire il ricambio dell’aria. Circa l’impianto idrico, sarebbe meglio fosse vicino a quello principale. Per ottimizzare lo spazio, i sanitari, meglio se sospesi, e il lavabo generalmente sono di dimensioni ridotte; se lo spazio lo consente si può collocare anche una doccia purché il piatto sia piccolo. Non sempre per separare camera da letto e annesso bagno servono dei muri; si possono erigere pareti in cartongesso oppure in vetro o addirittura creare un open space con due zone da separare utilizzando, ad esempio, cristalli, pannelli in legno, pareti attrezzate, paraventi, veneziane, tende. Di design e di grande impatto può essere l’inserimento di una doccia senza profili e con le pareti in cristallo. In taluni casi vasche o docce vengono collocate, a vista, nella stanza.

Consigli pratici per il bagno nel sottotetto

In linea generale, la creazione di un secondo bagno all’interno di un’abitazione può aumentare il valore dell’immobile. Anche per la realizzazione di questo nuovo ambiente, si devono rispettare le norme nazionali e richiedere permessi al Comune. Tra l’altro, a lavori ultimati, vanno aggiornati la planimetria catastale, il certificato di agibilità e i dati catastali. Persino in un sottotetto, magari con un soffitto particolarmente spiovente, può essere creato un bagno, ma è necessario, rivolgersi a personale specializzato, tecnici architetti, ingegneri o geometri, per valutare la fattibilità del progetto, le diverse ipotesi e ottenere le indispensabili autorizzazioni per poter iniziare i lavori. Inoltre, se la mansarda fa parte di un condominio e non è collegata all’abitazione del proprietario che intende eseguire ii lavori, occorre richiedere, in via preventiva, l’autorizzazione all’assemblea condominiale, prima di realizzare il nuovo bagno. L’altezza del locale è importante, mediamente si aggira intorno ai 2,2 metri; inoltre occorrono presenti finestre o lucernari. L’isolamento termico deve garantire i livelli di efficienza termica previsti dalle normative.

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