Igienizzare la casa ai tempi del Coronavirus

Si può contrarre il Covid toccando una superficie?

Ormai lo sappiamo tutti: il Coronavirus si trasmette principalmente tramite le goccioline di saliva che fuoriescono dalla bocca quando si parla, si starnutisce, si tossisce, si sbadiglia. Viene spontaneo, però, chiedersi se anche toccando superfici contaminate si corra il rischio di contrarre il Covid. Facciamo un piccolo passo indietro.

Il Ministero della Salute ha pubblicato una tabella realizzata sulla base di test scientifici e relativa al tempo di permanenza di particelle virali infettanti su diverse tipologie di superfici. Per esempio, nel caso del tessuto e del legno è pari a 24 ore, in quello del vetro è pari a 2 giorni, mentre per l’acciaio inox si raggiungono i 4 giorni.

Per tornare al quesito di prima, secondo diversi studiosi sì, il suddetto rischio c’è se si tocca una superficie e poi si passa la stessa mano sulla bocca, sul naso o sugli occhi. Anche se, bisogna sottolinearlo, non è sicuramente questo il modo principale in cui il virus si propaga. Alla luce di ciò diventa comunque molto facile comprendere quanto sia importante pulire e igienizzare la casa nel modo giusto. Vediamo quindi come fare.

Disinfettare i mobili e non solo

Precisiamo un concetto fondamentale: bisogna prima pulire tutto con un panno umido, eliminando sporco e polvere, poi disinfettare e infine risciacquare. Ci riferiamo ai mobili ma anche ad altre superfici quali maniglie, interruttori, porte, finestre, mensole. Quanto alla disinfezione, per tutti gli elementi in metallo e in vetro si può ricorrere all’alcol etilico (concentrazione del 70 per cento), meglio se diluito in acqua. Per quanto riguarda gli arredi realizzati in legno e in laminato, invece, l’alcol non va bene perché può danneggiare le verniciature.

Una buona scelta è rappresentata dalla candeggina allo 0,1 per cento. Anche altri disinfettanti contenenti cloro attivo, come l’Amuchina, sono un’opzione valida, ma la raccomandazione è sempre quella di diluirli. La proporzione? 5 cucchiai in 2,5 litri di acqua. Ovviamente questi prodotti sono perfetti anche per l’acciaio inox, altri metalli come l’alluminio nonché il vetro. E nel caso della plastica possono essere utilizzati puri.

Alcuni derivati del legno, in primis il laccato e il melamminico, sono molto più delicati per cui si consiglia di ricorrere a un sapone neutro sciolto in acqua calda e, di tanto in tanto, all’acqua ossigenata.

Come procedere con divani e poltrone

Se il divano e/o le poltrone presentano un rivestimento in pelle o ecopelle, entrambi materiali di origine animale, è possibile utilizzare candeggina, amuchina e prodotti similari diluendoli però in acqua e accertandosi che la concentrazione non superi lo 0,1 per cento.

La soluzione va applicata tramite un panno precedentemente immerso in essa e poi ben strizzato. Bisogna insistere sulle parti con cui vengono a contatto le mani e la testa. Molto saggio è fare una prova in una zona nascosta: se sul panno restano tracce di colore, vuol dire che il materiale è più sensibile rispetto alla media e quindi è meglio limitarsi a utilizzare sapone neutro diluito in acqua.

Se il rivestimento è in tessuto sfoderabile, suggeriamo semplicemente di lavarlo in lavatrice con una certa frequenza, magari prodotti disinfettanti ad hoc quali il Napisan. Se non si può sfoderare, ci sono due diverse strade da percorrere: utilizzare dei copri divani e copri poltrone oppure ricorrere ad apparecchi che sfruttino la potenza del vapore per igienizzare a fondo. Quanto appena esposto vale anche per i letti imbottiti.

Suggerimenti per il top cucina

Il top cucina viene costantemente a contatto con gli alimenti, di conseguenza necessita di una particolare attenzione. Il modus operandi deve variare a seconda dei materiali. Abbiamo già visto come procedere nel caso del legno, dell’acciaio inox e del laminato (e per laminato intendiamo, in questo caso, anche l’Hpl). Passiamo quindi in rassegna le altre opzioni.

  • Piani in Ceramica: ottima l’acqua ossigenata diluita in acqua tiepida. Uno spruzzino agevola le operazioni. Necessario un risciacquo accurato e sarebbe opportuno anche asciugare, senza lasciare questo compito all’aria.
  • Piani in okite o quarzo: banditi i prodotti aggressivi, acidi e/o troppo basici. Si può dunque ricorrere agli apparecchi a vapore oppure a una soluzione di acqua quasi bollente e sapone. Un paio di volte al mese è concesso procedere con l’acqua ossigenata (sempre diluita).
  • Piani in marmo e granito: sono materiali naturali e porosi, possono essere disinfettati con l’alcol ma a patto di diluirlo in acqua (altrimenti potrebbero comparire macchie rosa). No alla candeggina. Anche il sapone di Marsiglia, comunque, va benissimo.


Concludiamo con qualche raccomandazione: durante le pulizie e le operazioni di disinfezione, bisogna sempre indossare i guanti. Gli ambienti devono essere arieggiati sia durante che dopo, soprattutto se si usano prodotti “forti” come la candeggina. Prodotti che bisogna tenere fuori dalla portata dei bambini.

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