Le misure utili a sconfiggere i tarli del legno

Come capire se ci sono i tarli nel legno

Rivestimenti e mobili di legno sono robusti, belli, danno calore e naturalità ma possono essere attaccati dai tarli, insetti coleotteri che ne distruggono le parti interne creando un reticolato di cunicoli.
Come capire se ci sono i tarli nel legno? La loro presenza si nota da alcuni segnali:

  • il rosume, ovvero polvere di legno prodotta dal tarlo che scava dentro il legno e la butta fuori quando si riproduce. Quindi l’infestazione è in atto;
  • i fori di sfarfallamento, cioè tanti buchini di varia dimensione a seconda del tipo di insetto, realizzati dalle larve alla fine delle gallerie dentro il legno, all’esterno, per uscire una volta adulte, riprodursi e fare nuove uova;
  • il rosicchiamento, un vero e proprio rumore che indica attività in atto;
  • il ritrovamento dei tarli, sotto forma di carcasse, o mentre svolazzano attorno al mobile.

Occhio anche a irregolarità sulla superficie lignea che può mostrarsi spugnosa e perdere la sua compattezza, altro indizio di infestazione.

Suggerimenti per eliminare i tarli del legno

Per eliminare i tarli del legno, determinante è osservare ogni superfici e controllare la loro presenza. Questi insetti sono ghiotti di ogni tipo di legno, anche bambù o vimini, e talvolta persino di carta: non sono nocivi alla salute umana ma, se attaccati dai cosiddetti acari dei tarli, possono provocare dermatiti e reazioni allergiche. Quindi, è essenziale sconfiggerli e toglierli di mezzo.
Ci si può provare con rimedi naturali anche in azioni preventive nel caso l’infestazione non sia particolarmente estesa.
Il consiglio è passare su tutto l'oggetto, con attenzione, un panno o batuffoli di cotone imbevuti di:

  • aceto bianco in mix con acqua e olio di lavanda;
  • essenza di eucalipto;
  • olio essenziale di cedro assieme a poca vodka e acqua (10 ml per i primi due più 5 per la terza);
  • legno di cipresso levigato e fatto a pezzetti, da lasciare all’interno dei mobili.

Poiché i tarli trovano ambiente congeniale in luoghi scuri e umidi, è bene arieggiare e lasciar penetrare la luce del sole nelle stanze per contrastarli. Inoltre non tralasciare la manutenzione periodica con cera apposita che possa proteggere al meglio il legno garantendone la salute.

Quali sono i tarli del legno che fanno rumore

Non solo l’aspetto dei fori sul legno ma anche la persistenza di un certo rumore è rivelatore che nel materiale si è insediata una determinata famiglia di tarli.
Non tutti infatti causano suoni molesti, per cui è più difficile scovarli.

  • Le larve dei Cerambicidi, o "capricorni del legno", mentre scavano il legno fanno sentire un vero e proprio rosicchiamento e producono un rosume particolarmente polveroso e compatto. Questi tarli sono i più grandi rispetto agli altri, 15/20 mm  di lunghezza, e sono identificabili pure con buchini di forma ovale.
  • I cosiddetti “orologi della morte”, gli Anobiti, invece, creano un ticchettio, proprio per indicare che stanno percuotendo l’interno del legno, e generano un rosume granuloso. Le loro dimensioni sono minime, 2/3 mm, proprio come i Lictidi che però elaborano i loro danni del tutto in silenzio. Queste due famiglie sono tuttavia anche identificabili perché lasciano buchi piccoli come tracce del loro insediamento.

I trattamenti contro i tarli del legno

Accanto a quelli naturali, utili soprattutto se l’infestazione è minimale e a scovo preventivo, per situazioni più gravi e che riguardano ampie dimensioni tipiche anche di pavimenti o soffitti, ci sono trattamenti particolari contro i tarli del legno, con aria calda, a microonde, con la fumigazione. Questa utilizza gas tossici pericolosi anche per l’uomo, la seconda genera campi elettromagnetici anch’essi potenzialmente nocivi. Sono ovviamente soluzioni estreme.
Esistono poi antitarli chimici in crema o pasta, da usare con il fai-da-te, a base soprattutto di permetrina, antiparassitario da applicare con un pennello, arieggiando il locale dove si fa l’operazione. Si può anche iniettare il prodotto nei buchini con una siringa e comunque ripassare un paio di mani ovunque. Sul mobile si fissa un telo di plastica per lasciare penetrare bene il prodotto, anche per 2/3 settimane. Una volta asciugato, si toglie la plastica, si lascia all’aria per un po’ e si riporta il mobile al suo posto.

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