I consigli dell'architetto per progettare una cucina a isola

Le 4 regole per progettare l’isola cucina

È moderna, elegante, funzionale. È l’espressione di quella riscoperta della convivialità che sempre di più influenza il design e il settore dell’arredamento, è la soluzione perfetta per fondere il living e l’area cucina creando un unico ambiente tutto da vivere: stiamo parlando della cucina a isola, naturalmente. Una scelta sempre più diffusa, una soluzione versatile e dinamica. Ma come definire il progetto giusto? Ecco i consigli dell’architetto:

Valutare con attenzione e precisione lo spazio disponibile: l’isola non deve ostacolare l’apertura di eventuali ante ed elettrodomestici ed è inoltre indispensabile potersi muovere agevolmente, senza che ci siano ingombri e intralci. Ciò significa che intorno all’isola deve esserci uno spazio libero pari a circa 120 cm.

Valutare la posizione degli impianti e dei relativi attacchi, in modo da capire subito se siano necessari lavori di muratura, ad esempio per far passare i tubi nel pavimento e/o nel soffitto.

Stabilire la configurazione dell’isola: si desidera utilizzarla come piano operativo principale, dotarla di lavello e piano cottura oppure sfruttarla in parte per la preparazione dei pasti e in parte come bancone snack? O si preferisce usare il piano dell’isola esclusivamente come tavolo, quindi come superficie di appoggio? Queste sono domande da porsi nella fase iniziale della progettazione, perché è partendo dalla risposte che il progetto stesso prende forma e si ha un’idea degli interventi da effettuare, oltre che delle spese da affrontare.

Scegliere i materiali di tutti gli elementi che compongono la cucina, tenendo presente che per il piano dell’isola possono essere utilizzati molti fra i più innovativi e performanti in commercio: Corian, Dekton, Kerlite, gres porcellanato.

In foto il progetto presentato da Cesar per Eurocucina 2018 e creato da Garcia Cumini. Lo compongono tre elementi distinti che però dialogano armoniosamente fra loro: Williamsburg, The 50’s e Intarsio. Il primo è l’isola centrale, una vera e propria area operativa che tuttavia funge all’occorrenza anche da tavolo per consumare i pasti; per questo motivo, lo spazio sottostante è libero da ingombri. The 50's è una reinterpretazione in chiave contemporanea delle librerie degli anni Cinquanta. Possono essere inseriti diversi moduli integrati fra loro: forni, porta bicchieri, porta bottiglie, vani chiusi e/o a giorno. La soluzione perfetta anche per collegare la zona dining e il living. Intarsio è invece un sistema basato su una strategica scomposizione delle geometrie delle ante che permette di valorizzare le venature del legno. Sono stati cioè realizzati effetti di apertura o continuità anche laddove non esistono le reali coincidenze delle ante; ne deriva un’illusione ottica tramite cui si percepiscono le reali interruzioni ma prevale il ritmo del disegno.

Come sistemare l’isola e il tavolo in cucina

Come abbiamo visto, l’isola centrale può essere utilizzata in diversi modi. Molti scelgono di collocare in questo blocco il piano cottura, il lavabo e anche il piano lavoro: in questo modo le pareti non hanno funzioni operative e possono essere configurate per il contenimento degli elettrodomestici, dei vari alimenti e di tutto ciò che serve per cucinare. Allo stesso tempo, la suddetta scelta impone la necessità di collocare nell’ambiente anche un tavolo: a seconda della struttura della stanza, quest’ultimo può essere messo parallelamente oppure perpendicolarmente rispetto all’isola stessa. Buona idea è anche quella di acquistare un modello allungabile, che da chiuso occupi meno spazio. Le aziende del settore propongono inoltre composizioni con i tavoli innestati direttamente sull’isola oppure ad essa collegati nel segno di una perfetta continuità visiva. Si tratta di un ottimo modo per aumentare la superficie di appoggio senza che l’ingombro risulti eccessivo. Ancora, ci sono isole con ripiani estraibili, da sfruttare appunto per consumare i pasti e che scompaiono quando non servono. In alternativa, se il piano dell’isola è sufficientemente ampio, è possibile dividerlo idealmente in due parti nel senso della lunghezza e usare quella esterna come tavolo, sistemando degli appositi sgabelli. In foto una composizione relativa alla collezione Vogue Contemporary presentata da Doimo Cucine in occasione di Eurocucina 2018. Il piano snack è realizzato in rovere termo-trattato, l’isola presenta anche un elemento a giorno impiallacciato e le colonne ospitano gli elettrodomestici. Il design contemporaneo si affianca all’estetica più tradizionale delle basi con anta a telaio in MDF laccato opaco bianco RAL 9003. Il piano cottura e le vaschette portavivande sono incassati nell’elemento a L in Corian. Vogue Contemporary è una gamma caratterizzata da geometrie lineari e da una scenografica ma anche funzionale alternanza di piani e volumi con profondità differenti.

Quale distanza tra cucina e isola

Se avete deciso che utilizzerete l’isola semplicemente come tavolo e/o piano da lavoro, collocando quindi il piano cottura, il lavabo e gli elettrodomestici sulla parete, di certo vi state domandando quale sia la giusta distanza fra la parte adibita a cucina, appunto, e l’isola stessa. Ebbene, non c’è una regola precisa ma è importante accertarsi che nessun movimento venga ostacolato. Al di là di questo possiamo dire – ma vale per tutte le cucine, non soltanto quelle a isola – che intorno al tavolo deve esserci uno spazio libero di almeno 85-90 cm, in modo da muoversi e spostare le sedie agevolmente. Si tenga presente, inoltre, che le ante a battente hanno un ingombro che arriva fino a 60 cm, quindi bisogna lasciarne liberi almeno 70, e per ogni parete attrezzate con gli elementi cucina è necessario, di conseguenza, mettere in conto un ingombro totale di 130 cm. Verificate pure che il forno, il frigorifero e la lavastoviglie non solo si aprano facilmente ma che risulti possibile introdurre ed estrarre oggetti più o meno voluminosi. In foto una composizione riconducibile al sistema cucina Lounge, presentato da Veneta Cucina in occasione di Eurocucina 2018. I pensili e le basi hanno una notevole capacità contenitiva, l’estetica sofisticata si basa sull’utilizzo di materiali innovativi e di grande impatto: legni pregiati o con lavorazioni particolari, laccati lucidi, opachi e finitura metallo liquido, laminati Fenix, decorativi e acciaio. Scrigno, sistema di colonne con apertura ad anta rientrante sul fianco laterale, è l’ideale per il contenimento degli elettrodomestici e funge anche da dispensa; all’interno, inoltre, è possibile allestire un’area attrezzata con due ripiani dotati di luci led, una torretta con prese elettriche, un piano estraibile in acciaio e una base da 120 cm con due cassetti e un cestone interno. Il piano di lavoro e lo schienale in protezione della zona lavaggio sono in quarzo Pearl Breeze finitura Dolomiti.

Cucina a isola, pro e contro

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una cucina a isola? I primi li abbiamo sostanzialmente passati in rassegna: una scelta simile permette di cucinare e al contempo stare in compagnia delle persone care, rivolti verso esse anziché verso una parete; l’integrazione fra ambiente cucina e living avviene all’insegna dell’armonia, l’impatto estetico è davvero notevole, è possibile “nascondere” gli elettrodomestici e sfruttare al massimo tutto lo spazio disponibile. L’isola, inoltre, consente di avere un piano di lavoro molto più profondo rispetto gli standard e, se comprende anche il piano cottura, di evitare il problema dei fastidiosi schizzi durante la cottura dei pasti. Per quanto riguarda gli svantaggi, prima di tutto c’è da dire che se non si installa un’ottima cappa aspirante gli odori e i fumi di cottura si spargono velocemente in tutto l’ambiente, raggiungendo quindi l’area dedicata al relax. Nonostante le aziende specializzate nel settore propongano composizioni sempre meno ingombranti, inoltre, la cucina con isola centrale richiede uno spazio molto più esteso rispetto a una cucina lineare. Si tenga presente, in più, che la realizzazione di un’isola potrebbe richiedere lavori per la realizzazione di attacchi luce, gas e acqua e per lo spostamento dei relativi scarichi. In foto Hera, presentata da Snaidero nel corso di Eurocucina 2018. Si tratta di un sistema ispirato alle atmosfere country inglesi ma con una connotazione decisamente contemporanea; le suggestioni retrò incontrano lo stile nordico e, più in generale, minimalista. Il leit motiv è l’anta con telaio di 6 cm che veste ogni elemento della cucina: dalle ante dei pensili alle ante delle basi, dalle colonne agli accessori. Sia nell’applicazione nei pensili che negli armadi, l’anta telaio di Hera può essere utilizzata nella versione cieca, interamente in vetro oppure in vetro e specchietto. L’isola è ampia, utilizzabile sia come piano lavoro che come tavolo. La parte sottostante presenta un’alternanza di spazi aperti e chiusi e una notevole capacità contenitiva.

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