Come pulire il forno

Non si può rimandare oltre: il forno della cucina va pulito, e bene. Certo, si tratta di una delle operazioni meno simpatiche da effettuare ma farlo regolarmente evita la fatica dell’eliminare le incrostazioni e il grasso bruciato che si sono formati durante la cottura. Oltre la ragione igienica, un forno pulito lavora meglio e le pietanze sono più buone.

Tutto l'occorrente

Per lavare l’elettrodomestico si può ricorrere a prodotti specifici confezionati che però non sono i “semplici” sgrassatori (quelli usati per la pulizia quotidiana dei fuochi) perché rimuovere lo sporco incrostato ha bisogno di qualcosa di più potente. Proprio per questo tali sostanze hanno in genere componenti parecchio aggressivi, solventi tossici e a base di soda caustica, che potrebbero provocare irritazione nelle persone e che non fanno bene all’ambiente. È buona norma leggere sempre bene l’etichetta sulla confezione per non sbagliare la procedura (in alcuni casi vanno applicati e lasciarli agire per un tempo variabile prima di toglierli e risciacquare con cura il tutto) e dotarsi sempre di guanti di gomma per non avere problemi nel maneggiarli.

In ogni caso, la pulizia del forno va eseguita quando questo è freddo, staccando la spina e togliendo i diversi elementi, la griglia e la placca del forno che vanno pulite a parte. È pure importante lavorare con la finestra della cucina aperta, per ridurre al minimo il rischio di inalazioni del prodotto scelto (per questo talvolta si può indossare una mascherina).

Un consiglio importante è inoltre quello di non sfregare troppo le parti del forno, perché potrebbero rovinarsi. In genere, poi, successivamente alla pulizia, si lascia aperto l’elettrodomestico per qualche ora, in modo che siano tolti di mezzo del tutto i detergenti usati e qualche loro residuo non vada a finire sul cibo. La pulizia con i prodotti più forti andrebbe effettuata di norma una volta al mese, mentre quella più blanda e con sostanze meno aggressive, dopo ciascun utilizzo o comunque settimanalmente.

Pulire il forno con il sale

Nella pulizia del forno, qualunque sia il tipo, a gas, elettrico, ventilato, per eliminare qualsiasi inconveniente dovuto a prodotti chimici, ci si può affidare a metodi più naturali ed ecologici, come si faceva un tempo con risultati eccellenti, utilizzando elementi facilmente reperibili a casa.

Il sale ad esempio, è ottimo per questo. Tra le soluzioni, si può mescolare quello grosso con acqua fino a creare una miscela da passare con una spugna su tutte le superfici del forno, lasciando agire per una decina di minuti e rimuovendo poi con accuratezza risciacquando con un panno pulito. Anche in compagnia del bicarbonato, il sale è di aiuto contro lo sporco. Si forma un composto formato da una tazza di sale, una di bicarbonato, una di acqua, si mescola e si stende con una spugna nell’interno del forno, dove rimane per almeno per un’ora, per dargli sufficientemente tempo per funzionare. Quindi si risciacqua e si asciuga con un panno di cotone pulito.

Come pulire il forno con limone e aceto

Se il forno è particolarmente incrostato, non c’è niente di meglio che usare una cura di bellezza a base di succo di limone, ne servono tre, cui aggiungere un po’ di acqua. Il tutto va poi posto in una pentola dai bordi alti da mettere in forno a una temperatura di 100-150 gradi fino a che il composto non evapori (ci vuole circa mezz’ora) rendendo facile eliminare lo sporco, una volta spento l’elettrodomestico, aiutandosi con un panno intinto nel succo rimasto. Il limone è comunque un vero toccasana per rimuovere le macchie incrostate: basta passarci sopra mezzo agrume senza spremere. E vuoi mettere il profumo? Un ulteriore metodo per mettere ko l’unto e sgrassare il forno è l’aceto. Si fa bollire un pentolino di acqua aggiungendo un bicchiere di aceto bianco, ponendolo all’interno del forno caldo a 180 gradi. Si spegne e si lascia il composto dentro per circa 20 minuti. Quindi, lo si prende quando è già raffreddato, ci si bagna un panno da passare sulle pareti e si pulisce, con ottimi risultati in termini di pulizia e brillantezza, contribuendo pure a fare andare via i cattivi odori tipici del cibo attaccato e bruciato. Alcuni usano l’aceto con il sale, nella proporzione rispettivamente di un litro e 500 grammi: la mistura si pone in una bottiglia spray con cui viene vaporizzata su pareti tiepide, lasciandola lì a sortire il suo effetto sgrassante per circa 15 minuti, e poi si rimuove con una spugnetta morbida.

Pulire il forno: consigli utili

Una volta che si ammorbidiscono le incrostazioni (come ad esempio con l’aceto e il limone che sprigionano i loro benefici vapori nel forno caldo, fatti bollire con un po’ d’acqua), quale è il metodo migliore per “tirarle via”? Assolutamente non si devono usare oggetti metallici che rischiano di danneggiare le pareti del forno. Ci si può aiutare con un raschietto di plastica, tipo quello in dotazione ai frigoriferi per pulire il freezer o quello che si adopera per eliminare il ghiaccio dai finestrini delle autovetture.

Per pulire le pareti, a forno tiepido, si può usare inoltre un mix di acqua con un po’ di sapone di Marsiglia grattugiato finemente, oppure spruzzare un insieme di aceto, bicarbonato e pochissimo detersivo per piatti, procedendo poi con più risciacqui in entrambi i casi per non lasciare residui, rimuovendo il tutto con spugnette non abrasive.

Non va dimenticato il vetro-sportello del forno: sia si tratti di un modello fisso sia removibile, la pulitura ottimale è con un detergente a base di bicarbonato e aceto, da passare e togliere con grande delicatezza, sciacquando successivamente con acqua e aceto e quindi solo con acqua. L’operazione va compiuta sia verso la parte interna sia verso quella esterna e deve essere seguita da un’accurata asciugatura con un panno di cotone. Da ricordare pure la guarnizione di gomma dello sportello, da detergere con sapone per piatti in acqua calda, sempre con garbo, aiutandosi con un pennellino per arrivare nei punti più nascosti.

Come pulire la placca del forno e la griglia

La placca del forno, anche detta leccarda, si unge e si incrosta spesso, insomma si sporca facilmente, soprattutto se non la si protegge durante l’uso con un foglio di carta da forno o di alluminio nonché con gli appositi tappetini, che però non annullano la necessità della pulizia. Anche per essa, la prima regola è non insistere sulla superficie con spugne o oggetti graffianti, per non danneggiarla e doverla sostituire. Per ammorbidire lo sporco: * farle un vero e proprio scrub con una crema di bicarbonato-acqua-sale, dandole un paio d’ore per un effetto super, dopo serve un risciacquo intenso; * strofinarla con metà limone liscio, oppure con mezza patata bagnata di detergente per piatti, o ancora con un pezzo di pomodoro il cui succo acido rimuove unto e croste di sporco, ripetendo più volte se necessario (e come ultima fase acqua a go go); * metterla in ammollo per tutta una notte in una bacinella (un bagno che si può effettuare anche nella tradizionale vasca) con aceto, acqua bollente, detersivo per piatti e quindi rilavare con acqua semplice; * vaporizzarla con il vaporetto; * regalarle una cura a base di coca cola, potente antiruggine per via dei suoi componenti: si getta un bicchiere della bevanda sull’oggetto e si accende il forno fino alla sua evaporazione, quindi si spegne e, una volta tiepida, si elimina lo sporco sempre con una spugna morbida, passandola sotto l’acqua. La griglia del forno, in genere in acciaio inox, è l’elemento che si può trattare con maggiore energia: spalmata ad esempio con misto di bicarbonato e detersivo per piatti, la si mette in acqua calda lasciandola lì non meno di un paio di ore, in modo che lo sporco incrostato se ne vada via da solo, intervenendo eventualmente alla fine con una paglietta o una spugna (stavolta sì) abrasiva.

I forni autopulenti

Un’alternativa alla pulizia “olio di gomito” del forno è quella di dotarsi dei modelli autopulenti, per i quali non serve usare detergenti. Ne esistono di due tipologie, i catalitici e i pirolitici. I primi sono equipaggiati con pannelli di materiali che non lasciano depositare lo sporco perché lo assorbono durante il funzionamento, ma hanno l’inconveniente di dover essere cambiati spesso. I secondi invece sono dotati di una tecnologia detta pirolisi, cioè un processo termico attivato da un apposito comando per cui l’apparecchio, in totale autonomia, raggiunge una temperatura elevata, fino a 500 gradi, per “bruciare”, anzi, polverizzare grasso e sporco sulle pareti che diventano cenere da raccogliere a fine operazione, con un semplice panno umido oppure da recuperare in una vaschetta se in dotazione all’elettrodomestico. Il tutto si svolge senza che la porta del forno si surriscaldi quindi non c’è pericolo di scottarsi. Ci possono essere diversi livelli di pirolisi dalla differente durata, anche in base alla quantità e al grado di sporco da eliminare, in genere da una a tre ore, contribuendo pure ad eliminare l’odore di bruciato che si sprigiona nella cottura. Electrolux propone in proposito il suo forno a vapore pirolitico EOC6610AOX equipaggiato di ventilazione interna UltraFanplus che consente di cucinare in modo uniforme e potente e di contro sportello liscio con vetri estraibili per una veloce pulizia.

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