Tutto quello che c’è da sapere sui tavoli a scomparsa per cucina

Perché scegliere un tavolo da cucina a scomparsa

Anche una cucina piccola deve essere comoda, pratica, funzionale. Per renderla tale, occorre individuare le giuste soluzioni di arredo. E fra queste, un posto d’onore spetta indubbiamente ai tavoli a scomparsa.

Rappresentano perfetti elementi salvaspazio e questo, naturalmente, è il principale motivo per cui sceglierli. Ma ce ne sono altri, altrettanto validi. Quando non servono, spariscono: l’ingombro non è ridotto, come nel caso dei tavoli allungabili, bensì praticamente nullo. Ciò consente anche di mantenere un’impeccabile pulizia formale nel segno del minimalismo moderno.

E ancora, sono articoli estremamente versatili: possono essere utilizzati come piani lavoro aggiuntivi, durante la preparazione dei pasti; come banconi snack ma anche come veri e propri tavoli da pranzo. Tutto dipende dalla tipologia e dalle dimensioni.

I meccanismi risultano di semplice utilizzo e progettati al fine di garantire la massima sicurezza, e questi sono altri vantaggi di non poco conto. Nella foto, puoi vedere il tavolo estraibile Siesta di Atim, il cui scorrimento avviene tramite cuscinetti a sfera.

Le diverse tipologie disponibili

Esistono in commercio diverse tipologie di tavoli da cucina a scomparsa. Passiamo in rassegna le più diffuse e apprezzate:

  • Tavolo che si nasconde in un cassetto o in una base: può essere dotato di gamba doppia oppure autoportante; si estrae e si monta in pochi istanti e, quando non serve, scompare totalmente nel vano in questione.
  • Tavolo a scomparsa a muro: si tratta modelli a ribalta, che si fissano alla parete e si ripiegano una volta terminato l’utilizzo, assumendo una posizione parallela alla parete stessa. In foto, Norberg di Ikea, dimensioni 74x60 cm.
  • Piano scorrevole: si sovrappone al top dell’isola cucina o della penisola e all’occorrenza compie un movimento orizzontale lineare oppure obliquo. Nell’immagine ecco la cucina Round di Arredo 3, con piano snack a scorrimento laterale a 45 gradi.


C’è poi il tavolo che sparisce sotto il piano: il principio, facile dedurlo, è contrario a quello su cui si basa la progettazione delle proposte scorrevoli. A celare il tavolo può essere il piano cucina, il piano di una penisola o di un’isola. Nella foto un interessante esempio, cioè la cucina con penisola allungabile Start-Time di Veneta Cucine.

I materiali più utilizzati per queste soluzioni

Il tavolo a scomparsa da cucina deve essere solido ma leggero e maneggevole. Per questo motivo, il materiale più utilizzato è il laminato. Che permette anche di scegliere fra un’infinità di finiture e colori: in tal senso, davvero non ci sono limiti. Una valida alternativa è l’Mdf.

Sono disponibili sul mercato, però, anche tavoli estraibili in acciaio, che rispecchiano egregiamente lo stile urban. E non mancano i prodotti in legno, che però tendenzialmente coincidono con tavoli a ribalta e non estraibili, per le ragioni appena illustrate.

Nelle foto, ecco altri esempi molto interessanti: il tavolo a scomparsa della cucina City di Stosa, un tavolo estraibile del catalogo di Tm Italia, che amplia l’isola centrale; e la penisola estraibile Slide firmata Lube. Sono tutti, appunto, realizzati in laminato.

Quanto costa un tavolo a scomparsa cucina

Premessa fondamentale: nella maggior parte dei casi, i tavoli a scomparsa sono parte di cucine componibili, ovvero configurazioni salvaspazio e personalizzabili. Non si possono scindere, quindi, dall’insieme. D’altra parte, non mancano modelli che rappresentano proposte a sé stanti e che possono essere integrati in un secondo momento. I prezzi, in questi casi, dipendono da diversi fattori: le dimensioni, la tipologia, i materiali, i meccanismi, il marchio.

Alla luce di ciò, è facile comprendere perché non sia possibile riportare cifre precise. Ma possiamo dare indicazioni orientative. Per un tavolo a ribalta Ikea, di dimensioni contenute e quindi utilizzabile per snack e colazioni, bastano ad esempio 50 euro all’incirca.

Un tavolo estraibile Atim costa mediamente fra i 400 e i 500 euro. Proprio questa è la cifra da mettere in conto per un articolo di qualità medio-alta capace di accogliere 2 o 3 persone. I più esigenti, d’altra parte, sappiamo che il prezzo massimo è pari a circa 700-800 euro. Nella foto, una soluzione firmata Elmar.

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