Termocamino a legna o a pellet per riscaldare la casa

Come è fatto un termocamino

Il termocamino è il sistema di riscaldamento domestico prediletto da chi ama le atmosfere create dai caminetti tradizionali ma non vuole rinunciare al comfort derivante dalla progettualità moderna. Viene alimentato a legna oppure a pellet, può sostituire completamente o solo parzialmente qualsiasi altro impianto alimentato invece a gasolio, GPL o metano. Esistono due tipi di termocamini: quelli ad aria e quelli ad acqua. I termocamini ad aria sono i più simili ai classici camini e non devono essere allacciati a un altro sistema di riscaldamento. Il calore generato dalla combustione non fuoriesce dalla canna fumaria ma riscalda l’aria di un’intercapedine; questa aria riscaldata viene poi diffusa tramite bocchette nella stanza in cui si trova il camino e, inoltre, un sistema di canalizzazione permette di farla arrivare anche negli ambienti adiacenti. I termocamini ad acqua, invece, sono collegati direttamente o per mezzo di appositi scambiatori di calore all’impianto di riscaldamento; è possibile dotarli di appositi kit tramite i quali riescono a produrre acqua calda sanitaria che si accumula in specifici bollitori ed è sempre a disposizione alla temperatura desiderata. Per quanto riguarda l’estetica, il termocamino è del tutto simile a un normale caminetto e può essere in stile classico o moderno. La camera è chiusa da un vetro termico che aumenta sia il livello di sicurezza che il rendimento energetico del termocamino stesso. In foto il termocamino a legna Aquamaxi 28 di Edilkamin. È possibile abbinarlo ai pannelli solari e alla caldaia del gas. Disponibile nelle versioni con una serpentina, con due serpentine e con una serpentina + un kit idraulico a vaso aperto con centralina elettronica a bordo e vaso aperto in dotazione.

Quanto pellet consuma un termocamino

Il termocamino è di grande impatto dal punto di vista estetico, ha un’alta resa, permette di risparmiare e di rispettare l’ambiente circostante e può produrre acqua calda sanitaria. Come si diceva, come combustibile si sceglie la legna oppure il pellet. Per fare esempi concreti, in una casa di 100 mq nella quale il termocamino resti attivo per 6 ore, si consumano circa 20 kg di legna e ci si assicura acqua calda per circa 16 ore. Quanto al pellet, bisogna dire innanzi tutto che è più costoso della legna: in base all’essenza usata, alla sua purezza ma anche al marchio, un sacco da 15 kg ha un prezzo compreso fra i 3 e i 5 euro. Si consiglia di fare un bel rifornimento durante i mesi estivi e primaverili, perché in autunno e in inverno i prezzi aumentano. E veniamo al consumo: in linea di massima, un kg di pellet equivale a un’ora di riscaldamento, quindi un sacco da 15 kg può bastare per due giorni. Dipende, però, dalle esigenze di chi abita nella casa e, anche in questo caso, dalla qualità del combustibile. In foto il termocamino Vivo 85 Hydro di MCZ, caratterizzato da una porta esterna in vetro e da un’uscita perimetrale inferiore e privo di bocchette frontali a vista. Il pannello di controllo, collocato all’interno dello sportello di caricamento del pellet, è estremamente semplice e intuitivo. Per pulire i turbolatori basta aprire la porta.

Come pulire la canna fumaria del termocamino

Per mantenere il proprio termocamino al massimo livello di efficienza e sicurezza bisogna pulire accuratamente la canna fumaria una volta all’anno: l’accumulo di scorie, infatti, può compromettere il funzionamento del sistema e anche tradursi in un’aria poco salubre. Pulire la canna fumaria, invece, significa assicurarsi un ottimale tiraggio dell’aria comburente. Nella maggior parte dei casi si procede togliendo le piastre posizionate nella parete interna posteriore del termocamino, smontando il comignolo e pulendo la canna fumaria fino in fondo. Terminata quest’ultima operazione si rimonta il comignolo, si liberano i passaggi interni dalla scorie e si rimettono le piastre al loro posto. Se siete esperti, potete anche procedere da soli. Altrimenti il consiglio è quello di affidarsi a una ditta specializzata, perché si rischia di fare danni e anche di farsi male. In foto FiloSkema di Antonio Lupi Design, termocamino a legna in acciaio. La camera di combustione presenta una chiusura in vetro ceramico e quest’ultimo può essere facilmente rimosso per la pulizia.

Quanto costa il termocamino

Non si può dare un’indicazione precisa circa il prezzo dei termocamini, perché sono tanti i fattori da tenere in considerazione e che influiscono sulla spesa finale. Tanto per cominciare: le dimensioni, il marchio, il design, la struttura, eventuali plus tecnologici (alcuni, per esempio, si gestiscono anche a distanza tramite lo smartphone). Si consideri pure che, in genere, i termocamini ad acqua sono più costosi di quelli ad aria. Per fare una media, comunque, possiamo dire che i prezzi dei termocamini sono compresi fra i 1.500 euro (per i modelli più semplici anche dal punto di vista estetico) e i 7.000 euro (per quelli più sofisticati). Si trovano anche termocamini che raggiungono la soglia degli 8.000 euro e termocamini che superano di poco i 1.000 euro, ma che non garantiscono prestazioni e un livello di comfort ottimali. In foto il termocamino a pellet Inside W di Caminetti Montegrappa, che consente di variare la potenza termica in base all’ambiente. È disponibile in tre differenti livelli di potenza (12, 15 e 20 kW), nella versione Mirror con vetro a specchio e nella versione Black con vetro verniciato nero. Cronotermostato e display retroilluminato digitale multifunzione di serie.

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