Ristrutturazione casa: agevolazioni, documenti, info

Anticipo Tfr per ristrutturazione prima casa: come funziona

Ristrutturare la casa è indubbiamente un grande impegno, in primis dal punto di vista economico. Bisogna sapere, però, che i costi non sono un fardello da portare interamente sulle proprie spalle: ci sono infatti diversi strumenti e opportunità che possono alleviarlo.

Innanzi tutto i lavoratori dipendenti, per legge, possono richiedere (per se stessi ma anche per i figli o per il coniuge) un’anticipazione del TFR per determinate spese fra cui proprio la ristrutturazione della casa. Per ottenerla, però, devono avere come minimo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.

L’importo concesso, inoltre, non può superare il 70 per cento e la richiesta può essere fatta solo una volta. Ma attenzione: in base al patto individuale fra lavoratore e datore di lavoro, quest’ultimo può rifiutare o al contrario concedere erogare l’anticipazione del TFR per più di una volta.

Le detrazioni fiscali per la ristrutturazione della prima casa

Ci sono poi importanti agevolazioni fiscali per chi deve ristrutturare la prima casa (ma non è necessario che sia la prima); le elenchiamo:

  • Bonus ristrutturazioni: consiste in una detrazione Irpef pari al 36 per cento delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare.
  • Bonus mobili ed elettrodomestici: è possibile richiedere una detrazione Irpef del 50 per cento per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) acquistati per un immobile in fase di ristrutturazione.
  • Ecobonus: detrazione Irpef del 65 per cento e del 50 per cento, a seconda della tipologia di lavoro effettuato per il risparmio energetico, elevata al 75 per cento in caso di lavori condominiali.


Si tengano in considerazione anche il Bonus verde, per gli interventi finalizzati alla ristrutturazione degli spazi verdi privati (detrazione del 36 per cento su un massimo di 5mila euro), e il Sisma Bonus, riguardante le spese sostenute per interventi antisismici su edifici situati nelle zone 1 e 2, le più pericolose (detrazione dell’80 per cento se l’intervento riduce il rischio di una classe e dell’85 per cento se riduce di due classi il rischio).

Ristrutturazione appartamento: quali documenti servono

Quali documenti occorrono per ristrutturare casa? Cominciamo dai permessi. Per la manutenzione ordinaria, cioè “gli interventi edilizi – si legge sul Testo Unico sull’Edilizia - che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici o necessari ad integrare/mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti” non serve nulla.

Per la manutenzione straordinaria, cioè i lavori finalizzati a rinnovare o sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici (ma senza che la volumetria risulti alterata o cambino le destinazioni d’uso) occorrono la Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata) o la Scia (Permesso di costruire).

Per ottenere le agevolazioni fiscali su cui ci siamo soffermati nel paragrafo precedente, invece, servono i documenti di identità, quelli relativi alla casa e soprattutto la documentazione riguardante le spese sostenute. Si ricordi che i pagamenti devono essere fatti tramite bonifico bancario o postale.

Mutuo ristrutturazione prima casa e detrazione fiscale

C’è poi un’altra agevolazione fiscale legata al mutuo ristrutturazione prima casa, che viene richiesto per coprire sia le spese della manutenzione ordinaria che quelle relative alla manutenzione straordinaria, ma anche i costi riguardanti gli interventi di riqualificazione energetica.

Il finanziamento in questione ha una durata minima di 5 anni e massima di 30. I contribuenti che richiedono questo tipo di mutuo possono dall'Irpef, nella misura del 19 per cento, gli interessi passivi e i gli oneri accessori. Ci sono però 3 condizioni.

Il mutuo dev’essere stipulato non oltre 6 mesi, antecedenti o successivi, dalla data di inizio dei lavori di costruzione; l'immobile dev’essere adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dalla fine dei lavori; il contratto di mutuo deve essere stipulato dal soggetto che avrà il possesso dell’immobile.

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