Alcune cose da sapere sull'ascensore

Ascensore: oleodinamico o elettrico?

Sicuro e affidabile: deve essere così l’ascensore, di cui esistono due tipologie in base al tipo di funzionamento: elettrico e oleodinamico.
L’ascensore elettrico si attiva per mezzo di un argano, struttura di sollevamento a trazione elettrica che movimenta le funi e la cabina cui è collegato per farla salire e scendere.
Tra i suoi vantaggi:

  • bassi costi di gestione,
  • miglior allineamento con il piano,
  • marcia confortevole e veloce,
  • assenza di materiali inquinanti.

L’ascensore oleodinamico è anche detto idraulico: nel salire la cabina si movimenta attraverso una centralina idraulica (posizionata di solito in un luogo specifico, il locale macchina) che mette in pressione l’olio contenuto all’intero di un cilindro il quale, estendendosi, permette appunto l’innalzamento dell’argano. La discesa invece avviene per mezzo della gravità, con la velocità controllata dalla pressione dell’olio nel cilindro.
Rispetto al modello elettrico, l’oleodinamico costa di meno ma presenta alcuni svantaggi:

  • lentezza,
  • consumo elettrico maggiore sopratttutto ijn fase di salita.,
  • uso di olio inquinante che può surriscaldarsi in caso di tante corse al giorno (più di 30).

Che cos’è l’ascensore senza fossa

La fossa è la parte più bassa dell’impianto dell’ascensore, in genere posizionata in un locale apposito, scantinato o garage, ad esempio. Ha bisogno di uno spazio non indifferente, poiché richiede una profondità non inferiore al metro, anche per ragione di sicurezza in particolare nei confronti degli operai durante le operazioni di manutenzione preventiva, ordinaria, straordinaria.
Installare ascensori senza fossa è legato spesso alle caratteristiche architettoniche dell’edificio, molto frequente in caso ci sia una valenza storica o per la presenza di archi, canali o strutture portanti. Ma può avvenire anche per esigenze personali all’interno di un’unica abitazione proprio per mancanza di metrature utili per un ambiente dedicato.
Una tale installazione necessita di autorizzazioni particolari da parte di organismi certificati: la loro costruzione avviene infatti in deroga alla legge, il DPR 162/99 e le successive modifiche del 2017, che regolano la normativa in fatto di ascensori.

La manutenzione dell’ascensore in un condominio

L’ascensore, per avere sempre una massima efficienza, deve avere una manutenzione periodica dedicata, come impone la normativa relativa, cioè il Dpr 162/99 e le successive evoluzioni, cui deve attenersi l’amministratore di un condominio.
La manutenzione è di vario tipo.

  • La manutenzione preventiva serve a certificare il regolare funzionamento dell’impianto nella sua interezza, dallo stato di conservazione dei cavi che movimentano la cabina, alle lubrificazioni, all’apertura ottimale della porta nei vari piani, alla pulizia anche nel vano occupato dalla fossa. Di solito avviene dalle 8 alle 12 volte durante l’anno.
  • La manutenzione per la sicurezza, cioè tutti i controlli finalizzati a confermare l’efficienza e l’integrità dei vari componenti dell’ascensore, come sistema d’allarme, cavi, paracadute. Avviene per legge almeno 2 volte all’anno. Può coincidere con una delle operazioni di manutenzione preventiva.
  • La manutenzione straordinaria: si verifica quando, per problemi di emergenza di rotture improvvise di alcune parti dell’impianto, la ditta che si occupa della manutenzione, munita di certificazione idonea, provvede a riportare l’ascensore alla sua corretta funzionalità in tempi brevi.

La nuova normativa sugli ascensori: cosa sapere

L’installazione e il funzionamento degli ascensori è regolato da una normativa dello Stato. Si tratta del decreto ascensori, il Dpr n. 23, emanato il 10 gennaio 2017 ed entrato in vigore il 17 marzo 2017. Si basa su alcune modifiche del precedente decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162, e si armonizza alla direttiva europea n. 33 varata dall’Unione Europea nel 2014 con adeguamenti in relazione alla sicurezza e all’esercizio degli ascensori. Sono state poi introdotte dal 12 dicembre 2017 con la Legge Europea 2017 altre regole per gli installatori e per conseguire l’abilitazione alla manutenzione ordinaria degli ascensori.
Tra le novità del decreto 23, il cui adeguamento non è obbligatorio per gli ascensori installati prima dell’entrata in vigore del Dpr 162/1999:

  • cabina progettata e costruita in modo da non ostacolare o impedire l'uso da parte dei disabili,
  • maggiore illuminazione complessiva,
  • migliore resistenza e lunga durata delle pareti di cabina e delle porte di piano,
  • ottimizzazione dei requisiti per i manutentori come gli stop di sicurezza nel vano fossa, illuminazione nel vano di corsa, resistenza ed altezza della balaustra sul tetto di cabina.

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